Sacrificio di Isacco
ambito lombardo
Descrizione
Denominazione: decorazione plastica della sala stucchi
Ambito culturale: ambito lombardo
Cronologia: post 1758 - ante 1762
Tipologia: pertinenze decorative
Materia e tecnica: stucco/ modellatura
Misure: 1600 cm x 100 cm
Descrizione: Complessi motivi decorativi in stucco di soggetto mitologico e biblico, che si dispiegano sulla volta ribassata pressochè quadrata della sala posta a sud del salone d'onore. I rilievi plastici, di leggerissimo modellato, occupano gli spazi tra l'imposta della volta e il compiuto affresco centrale con "Il Merito coronato dalla Fama". Volute fogliacee e cartocci, che si confondono con figure alate e esili animali (uccelli, leoni), danno origine a otto medaglie mistilinee. Le quattro poste in asse sono più grandi e mostrano figurazioni che in due casi sembrano rimandare a episodi mitologici (si può supporre che in un caso si tratti di Venere e Cupido spiati da un fauno), in altrettanti a figure allegoriche poste sotto eleganti baldacchini sospesi, coronati da un ovale dove si staglia una testa di profilo. Le quattro inserite sulle diagonali contengono immagini di soggetto biblico, in particolare si riconoscono: "il sacrificio di Isacco", "la scala di Giacobbe", "l'asina di Balaam". I restauri stanno mettendo in luce una coloritura molto tenue, quasi tono su tono, giocata sul bianco del modellato che si stacca appena dai grigi e verdi delle campiture di fondo.
Notizie storico-critiche: Il complesso decorativo in stucco di leggerissimo modellato è forse di qualche tempo precedente il rinnovamento promosso nel 1758 da Ascanio Malacrida, perchè nelle "Memorie" scritte da Ascanio II Malacrida (1816 ca.) la medaglia a fresco al centro del soffitto con "Il Merito coronato dalla Fama" è dichiarata opera di Pietro Ligari, morto nel 1752. Definita in vari modi: salotto, sala stucchi o biblioteca, per la presenza delle effigi di poeti famosi dipinte nelle sovrapporte, la stanza, che dà sul cortile interno e verso il giardino, appartiene infatti alla parte del palazzo preesistente all'ampliamento settentrionale curato dall'architetto Pietro Solari, che comprende ad esempio il salone d'onore.
Secondo Simonetta Coppa, gli stucchi bianchi su fondo monocromo sono affini per l'eleganza del modellato a quelli di una sala di palazzo Quadrio Pontaschelli di Chiuro, che presentano prezioni motivi decorativi a nastri piatti e a inferriate caratteristici del rococò mitteleuropeo (Baldelwerk e Gitterwerk)(Coppa, 1994). La Coppa rileva che in Valtellina tra Sei e Settecento, accanto alle poche opere di paternità sicura o comunque riconoscibile su basi stilistiche, rimangono numerosi complessi decorativi in stucco anonimi, benchè talora di qualità molto alta, come quelli del palazzo morbegnese.
I restauri che si stanno compiendo all'interno della sala (2014-2015) potranno agevolare il riconoscimento delle scene figurate, che sembrano alternare soggetti biblici e mitologici.
Collocazione
Morbegno (SO), Palazzo Malacrida
Credits
Compilazione: Novarese, M. (2001)
Aggiornamento: Perlini, Silvia (2014)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/1n150-00241/
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