PAESAGGIO MONTANO CON MORENA E LAGO ALPINO
Longoni Emilio
Descrizione
Autore: Longoni Emilio (1859/1932), esecutore
Cronologia: post 1900 - ante 1910
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: olio su carta applicata su tela
Misure: 35 x 44
Notizie storico-critiche: si tratta di una delle numerose versioni che Longoni diede dei paesaggi alpini colti dal vero durante i soggiorni nelle zone del Bernina. I tre elementi, acqua, roccia, cielo, resi sapientemente dalla tecnica divisa e sottolineati dall'impaginazione, di taglio orizzontale, risultano assorbiti dalla diffusa vibrazione luministica che sembra espandersi al di là del limite fisico dell'inquadratura. Il dipinto può essere datato entro il primo decennio del XX secolo dopo all'artista, in seguito all'esecuzione di alcune opere di evidente impegno ideologico (cfr. oratore dello sciopero, 1891 e Riflessioni di un affamato, 1894, pubblicata, quest'ultima sull'organo del Partito Socialista "Lotta di classe" arrise la fama di istigatore rivoluzionario. Per ovviare alle perquisioni della polizia nel suo studio Longoni si dedicò negli anni successivi ad una pittura di paesaggio e di minor presa sui fatti di cronaca. La donazione Bolchini de Grandi è il primo importante nucleo d'arte moderna e contemporanea della costituenda pinacoteca cittadina. I primi contatti tra la sig. ra Bolchini De Grandi e il Comune di Varese datano al 1941; nell'archivio del Museo è custodito un documento datato 1941 su cui è apposta la sigla "riservato/disposizioni testamentarie pro museo" e firmato da Mario Bertolone, primo direttore dei Musei Civici. In tale documento si fa riferimento ad un incontro con la signora Bolchini De Grandi e alla di lei intenzione di onorare la memoria dei genitori, Giovanni Bolchini, avvocato illustre e figura di primo piano del giornalismo varesino negli ultimi decenni dell'ottocento e Carolina Della Chiesa. L'intenzione della Bolchini è, constatata la mancanza a Varese di una pinacoteca, quella donare tutti i suoi quadri e alcuni mobili antichi da destinarsi ad una o più sala. Si fa cenno al versamento da parte della signora Bolchini di £. 50.000 per consentire al comune di provvedere a tutto ciò che avrebbe potuto rendersi necessario per la custodia e l'esposizione delle opere. La donazione effettiva, come da documento notarile conservato presso gli archivi del Museo, stipulato il giorno 22 giugno 1965, consiste di n. 37 opere. Sul registro di ingresso del Museo le opere della donazione tuttavia sono inventariate sino al n. 44; con la specifica che il n. 43 dell'elenco (opera di cui non è registrato il nome) è tornata alla famiglia; il n. inv.44 cita genericamente "poltroncine in pelle"; in un secondo tempo, nel 1971, una nuova donazione, datata tuttavia nel registro d'ingresso al 1966, accresce di 8 opere il nucleo allestito originariamente nelle due sale al pian terreno di Villa Mirabello. Tra le condizioni del lascito la sig.ra Bolchini aveva espressamente chiesto al Comune di Varese di ordinare, conservare e ben custodire i dipinti "..in due o più sale in modo che nulla venga disperso o separato dovendo la raccolta formare un tutto unico inalienabile ed inamovibile". La donante faceva anche specifica richiesta che una targa venisse apposta sulla porta d'entrata o in una delle sale, recante la scritta "Donazione al Comune di Varese in omaggio alla memoria dei Coniugi Patriota Avvocato Giuseppe Bolchini e Carolina Della Chiesa la figlia e il genero Luigi De Grandi devotamente disposero".
Collocazione
Provincia di Varese
Credits
Compilazione: Vanoli, P. (2008)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/1o040-00005/
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