Compianto su Cristo morto
Mazzuchelli, Pier Francesco (bottega)
Descrizione
Identificazione: compianto sul Cristo morto
Autore: Mazzuchelli, Pier Francesco (bottega) (1573-1626), esecutore
Cronologia: post 1600 - ante 1605
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: tela / pittura a olio
Misure: 140 cm x 118 cm (intero)
Descrizione: Il dipinto ad olio su tela si presenta di formato rettangolare con orientamento orizzontale. Gesù appare al centro della composizione, steso a terra su un panno bianco: il suo corpo, fortemente scorciato, è illuminato da una candela posta nell'angolo in alto a sinistra del dipinto e retta dal personaggio che appare in primo piano sullo stesso lato, di spalle e in controluce.
Sulla destra altri personaggi sono raffigurati di fianco al corpo di Cristo. In primo piano appare la Maddalena, inginocchiata a terra, con il corpo buttato all'indietro, il volto sollevato verso l'alto e le braccia aperte lasciate ricadere sui fianchi. La donna, con biondi e lunghi capelli sciolti sulle spalle, indossa un abito viola chiaro, coperto da un mantello giallo arancio. Dietro la sua spalla è raffigurato San Giovanni: abbigliato con una veste verde coperta da un mantello rosso, l'apostolo regge tra le mani la mano sinistra di Gesù e il suo volto, con scuri capelli scarmigliati, è abbassato verso di essa e risulta appena visibile nella penombra. Di fianco a Giovanni, è dipinta Maria, con il capo coperto da un mantello blu intenso: la donna osserva il volto di Cristo allargando le mani in avanti in un gesto di afflizione. Ancora più oltre appare un altro uomo a chiudere la composizione (Nicodemo?).
Notizie storico-critiche: L'opera venne venduta al Comune di Varese nell'ottobre 1969 da Giovanni Testori, con l'attribuzione a Pier Francesco Mazzucchelli, detto Morazzone: in occasione della mostra "Il Seicento Lombardo", tenutasi nel 1973 a Palazzo Reale di Milano, l'opera venne datata intorno al 1618 ed avvicinata alla produzione del Cambiaso e di Antonio Campi per gli effetti di luminosità in essa presenti. Più di recente la critica ha anticipato la datazione ai primissimi anni del XVII secolo e, pur sottolineando l'originalità della composizione, attribuito il dipinto alla bottega del Morazzone, per via della mancanza della consueta "freschezza esecutiva" tipica dell'artista lombardo. L'idea di una luce proveniente da una torcia si ritrova infatti in alcune opere del maestro, tra cui l'"Incoronazione di spine" della Collezione Longhi (1615); ma la rigidità disegnativa del corpo di Cristo e la forzatura dello scorcio del suo volto, inducono a pensare si tratti di una copia o derivazione da una o più opere del maestro.
Dal punto di vista iconografico la scena rispetta la tradizione assegnata al tema del compianto, soggetto dell'arte sacra cristiana divenuto popolare a partire dal XIII secolo e diffusosi soprattutto durante il Rinascimento. Nel racconto della Passione di Cristo la scena del Compianto si colloca tra la Deposizione dalla Croce e la Deposizione nel Sepolcro, infatti di norma in esso viene raffigurato il corpo del Cristo, ormai segnato dal rigor mortis, disteso a terra al centro della scena, circondato dalle figure degli astanti disposte in semicerchio attorno ad esso, in modo da ottenere un evidente effetto teatrale e favorire così l'immedesimazione dei fedeli nel tragico evento. I personaggi che, secondo i Vangeli, assistettero alla morte di Gesù in croce e si occuparono della sua sepoltura sono: Maria, l'apostolo Giovanni, la Maddalena, Giuseppe d'Arimatea e Nicodemo, qui tutti presenti, ai quali si aggiungono in alcuni casi le Pie Donne.
Lo stato di conservazione dell'opera non è ottimale, si registra infatti un uniforme offuscamento della pellicola pittorica, dovuto forse ad un non documentato intervento di restauro precedente l'ingresso dell'opera nella collezione museale: oltre alla pesante verniciatura si segnalano rifacimenti sul manto della Vergine in corrispondenza della schiena di Maria.
Collezione: Collezione del Civico Museo d'Arte Moderna e Contemporanea - Castello di Masnago
Collocazione
Provincia di Varese
Credits
Compilazione: Vanoli, P. (2008)
Aggiornamento: Uva, Cristina (2015)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/1o040-00079/
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