Ofelia (?)

Bertini, Giuseppe

Ofelia (?)

Descrizione

Identificazione: Figura femminile con fiori

Autore: Bertini, Giuseppe (1825-1898), esecutore

Cronologia: post 1860 - ante 1870

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela / pittura a olio

Misure: 43 cm x 55 cm (intero)

Descrizione: Il dipinto è un olio su tela di formato rettangolare con orientamento orizzontale, dotato di una ricchissima cornice lignea intagliata e dorata. L'opera raffigura una donna a mezzobusto, vestita con un candido abito bianco dall'ampia scollatura. La giovane, con gli occhi azzurri e i capelli biondi, separati esattamente al centro della fronte e legati dietro il collo, ha lo sguardo diretto verso lo spettatore ma non tradisce nessuna emozione particolare. Con il braccio destro sostiene un bouquet di fiori piante, appoggiandoselo al petto, mentre con la mano sinistra regge tra il pollice e l'indice lo stelo di una sola rosa.

Notizie storico-critiche: La tela è giunta nelle collezioni dei Musei Civici nel 1977 tramite lascito del notaio Bonazzoli, il quale a sua volta la acquisì dalla collezione Litta Prior, appartenente all'ultimo erede della famiglia Litta Visconti Arese, Henry David Prior (1862-1934). L'opera fu eseguita da Giuseppe Bertini intorno al settimo decennio del secolo e ha con ogni probabilità quale soggetto l'Ofelia shakespeariana, tema caro all'artista, da lui già trattato nel celeberrimo dipinto "Ofelia e Laerte" (oggi disperso) apparso con grande successo all'esposizione braidense del 1859. La tela di Brera, grande al vero, era destinata alla casa milanese del conte Alessandro Negroni Prati Morosini, affinchè facesse da pendant ad un'opera di Francesco Hayez, mettendo così a confronto due generazioni di artisti. Essa aveva per tema la pazzia di Ofelia, che nella presente opera passa invece in secondo piano: il taglio ravvicinato dell'immagine si concentra infatti sul busto della donna, al punto che sia il candido abito da sposa che i fiori che regge tra le dita perdono il loro legame con il testo teatrale e si sottraggono dal contesto letterario. Ciò non doveva forse accadere ai contemporanei dell'artista, in grado di collegare la fisionomia della fanciulla al grande dipinto di Brera, oggi noto solo grazie ad un incisione di Domenico Gandini apparsa nel 1858 sul volume "Gemme d'Arti Italiane".
La tela mostra una pittura fatta di pennellate risolute, soprattutto nei tratti verdi sullo sfondo, che si ammorbidiscono nella resa dei fiori e nell'esecuzione della chioma bionda della fanciulla, testimoniando la cifra stilistica e l'eleganza dei modi dell'artista. Allievo a Brera, Bertini esordì con una pittura di stampo accademico, ma le sue idealità politiche lo spinsero presto verso una pittura di impronta romantica e patriottica che toccherà uno dei suoi vertici con l'opera "Lo sbarco dei Cacciatori delle Alpi a Sesto Calende" (n. inv. 1173). Accanto ai temi storici si dedicò anche al ritratto di cui fu sensibile interprete coniugando delicatezza e un trattenuto verismo.

Collezione: Collezione del Civico Museo d'Arte Moderna e Contemporanea - Castello di Masnago

Collocazione

Provincia di Varese

Credits

Compilazione: Vanoli, P. (2008)

Aggiornamento: Uva, Cristina (2015)

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