Il ritorno dell'emigrante
Usellini, Gianfilippo
Descrizione
Identificazione: Scena familiare
Autore: Usellini, Gianfilippo (1903-1971), esecutore
Cronologia: post 1961/08/28 - ante 1962
Tipologia: pertinenze decorative
Materia e tecnica: intonaco / pittura a fresco
Misure: 1600 mm x 2380 mm (intero)
Descrizione: L'affresco si sviluppa in verticale ed è situato sulla parete laterale esterna di una casa del borgo di Arcumeggia. La scena ritratta si svolge interamente sull'uscio di un'abitazione, che diventa una sorta di cornice per i personaggi, inquadrati fra le due ante della porta quasi spalancate. Sullo sfondo, in alto a destra, si nota un'immagine sacra appesa al muro che raffigura una Madonna col Bambino e conferma il tono quotidiano e domestico dell'opera. In primo piano tre uccellini stanno beccando il terreno, dando modo di collocare l'ambientazione in campagna. Il bagaglio sulla sinistra appartiene al personaggio centrale, un uomo in giacca e pantaloni marroni, padre di famiglia ed emigrante in partenza. Sulla sinistra, la figlia più grande, vestita di rosa e con una treccia che cade sulla destra del viso, lo saluta da dietro posando la mano sulla sua schiena, mentre la moglie va cercando conforto sulla sua spalla, con gli occhi chiusi in segno di rassegnazione. Il figlio più piccolo, con i pantaloni corti e il grembiule di scuola, si stringe alla madre sulla destra, mentre sempre sulla destra, più defilata, una coppia di anziani cerca lo sguardo del protagonista. Anche il cane partecipa alla scena poggiando le zampe anteriori sul fianco del protagonista in cerca di attenzione.
Notizie storico-critiche: L'affresco consiste in una seconda versione in parte modificata dell'originale affrescato nel 1956 sul medesimo muro, poi strappato da Aurelio Morellato il 28 agosto del 1961 per decisione dello stesso autore, Gianfilippo Usellini, e ora conservato alla Casa del Pittore di Arcumeggia. La targa che attribuisce l'affresco al 1956 è dunque un falso storico. Non risultano testimonianze scritte che motivino questa decisione, ma prendendo in considerazione le differenze fra le due versioni si può ipotizzare che il pittore volesse mutarne almeno in parte l'atmosfera, oltre a conferirgli una maggiore efficacia comunicativa aumentandone le dimensioni di circa mezzo metro per lato. Per quanto la composizione resti la medesima, i personaggi sembrano ingentiliti sia nell'abbigliamento sia nelle fisionomie e anche l'ambiente risulta meno dichiaratamente popolare grazie al dettaglio delle pentole di rame appese alla parete che viene eliminato per dar maggior risalto all'immagine votiva spostata da sinistra a destra. Anche la lucertola in primo piano scompare e gli uccellini vengono ordinati diversamente. Usellini ha inoltre eliminato la cornice in pietra che rendeva l'affresco più simile a un'edicola religiosa. Fra i vari affreschi eseguiti negli anni ad Arcumeggia Usellini è certamente il primo artista a scegliere un soggetto intimamente legato alla realtà sociale del borgo attraverso il tema dell'emigrazione, fenomeno che portò diversi abitanti a lasciare ciclicamente o definitivamente le origini alla ricerca di fortuna in Europa e in America. Nonostante l'artista sia conosciuto prevalentemente per la sua vicinanza alle atmosfere rarefatte della metafisica di Giorgio de Chirico, come dimostrano ancora alcune opere coeve, in questo lavoro manifesta un'influenza più marcatamente novecentista, anche per via del tangibile realismo con cui i personaggi e le loro condizioni sociali e psicologiche vengono descritti. Usellini era assai avvezzo alla tecnica dell'affresco, avendo lavorato già nel 1933, nel pieno della la rinascita dell'arte murale, alla Triennale di Milano e poi a Sondrio al Palazzo del Governo.
Collocazione
Provincia di Varese
Credits
Compilazione: Peregalli, S. (2006)
Aggiornamento: Somaschini, Silvia (2015); Uva, Cristina (2015)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/1v020-00130/
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