Viola pomposa
Bisiach, ( Giuseppe ) Leandro sr.
Descrizione
Autore: Bisiach, ( Giuseppe ) Leandro sr. (1864 - 1945), esecutore
Ambito culturale: ambito milanese
Cronologia: 1900
Tipologia: strumenti musicali
Materia e tecnica: legno di acero; legno di abete; legno di pioppo
Misure: 432 mm x 1368 mm x 121.5 mm
Descrizione: Come per il n.inv. 25, il termine viola pomposa è alquanto improprio per questo strumento, che sarebbe meglio definire violoncello d'amore. Si preferisce mantenere la denominazione data dall'autore stesso, anche se originata da un errore storico. Il modello è leggermente diverso, e lo strumento è più piccolo dell'altra viola pomposa (inv. n. 25) fatta costruire da L. Bisiach sr. a G. Ornati. I fori armonici sono a forma di fiamma. Il fondo è piatto, in due pezzi di acero. Anche le fasce sono in acero. La tavola è in due pezzi di abete. Il manico è in acero e termina con una testa di putto bendato. I tasselli interni sono in abete e le controfasce in pioppo. Il fondo è irrobustito da tre rinforzi trasversali in acero (tra cui quello dell'anima) e da tre catene in abete. Sulla giunta si trova un rinforzo in acero. Il filetto ha il bianco in acero di 0,9 mm e il nero in acero tinto di 0,4 mm. Al momento lo strumento è montato con quattro corde sopra la tastiera e quattro corde di risonanza; in realtà però è nato con cinque corde tastabili e cinque di risonanza. Lo si deduce dai cinque perni di metallo nelle fasce inferiori in corrispondenza del tassello, dove sono ancorate le corde di risonanza, dai cinque fori nella cordiera e dai dieci piroli che monta.
Collezione: Collezione del Museo degli Strumenti Musicali
Collocazione
Milano (MI), Raccolte Artistiche del Castello Sforzesco. Museo degli Strumenti Musicali
Credits
Compilazione: Bollini, A. (1999)
Aggiornamento: Gatti, Andrea (2001)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/2L010-00030/
NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).