Frammento tessile
ambito copto
Descrizione
Denominazione: Doppio bordo decorativo con cavalieri
Ambito culturale: ambito copto
Cronologia: post 700 - ante 799
Tipologia: tessuti
Materia e tecnica: lana / tessuto ad arazzo; lino / tessuto ad arazzo
Misure: 19 cm x 20 cm (intero)
Descrizione: Il lacerto è composto di due strisce ora unite insieme al centro. Su fondo rosso risaltano le figure in colore écru, mentre le cornici laterali e quella centrale presentano i motivi in rosso su fondo écru. Le cornici laterali sono uguali a quelle disposte al centro. Queste sono definite, lateralmente, da righe rosse, mentre nel centro corrono due rami sinuosi, con tralci arricciati nei punti di tangenza, che compongono ogive a doppia punta entro le quali si collocano rigidi steli con foglie e fiore (gigli) centrale. La parte interna presenta un motivo che si ripete in senso verticale ma contrapposto per direzione: il disegno proposto è quello del cavaliere che galoppa il suo cavallo in corsa. Il cavaliere risulta molto stilizzato reso senza nessun interesse per la volumetria e la realtà, la testa grande e sproporzionata, caratterizzata dai grandi occhi, il busto e le braccia sono disarticolate. Identica stilizzazione disegnativa contraddistingue il cavallo con le zampe anteriori alzate da terra, folta criniera, orecchie portate alte e muso allungato reso più espressivo dai grandi occhi tondeggianti e dal naso.
Notizie storico-critiche: La rappresentazione del cavaliere, anche se attestata sporadicamente durante il Nuovo Regno, non appartiene all'Egitto faraonico, ma fu introdotta durante la dominazione degli Hyksos. Solo con i Tolomei l'immagine del cavaliere, inteso come espressione privata e divina, trovò ampi consensi. Il tema del cavaliere è ampiamente attestato durante il VI ed il VII secolo, anche se venne interpretato precedentemente e in epoca posteriore. Molti sono i significati che esprime: la caccia, il combattimento, il trionfo, anche se il significato escatologico sembra essere il principale; nell'iconografia copta il cavaliere forse si identifica con il defunto che ha combattuto durante la vita e al termine si presenta vittorioso sulla morte. Il tessuto in esame, singolare per quanto riguarda l'aspetto cromatico, propone il tema del cavaliere secondo la tipica resa molto stilizzata (S. Lewis,The Iconographi of Coptics Horseman in Byzantine Egypt, in "Jornal of the American Research Center in Egypt", 10, 1973, pp. 27-63), peraltro comune ai tessuti coevi nei quali la figura umana e gli animali sono interpretati rispettando l'aspetto bidimensionale e non inseriti in un contesto ambientale. I corpi sono resi in modo approssimativo, perdono la loro organicità, mentre privilegiano l'astrazione e quindi la visione frontale, gli occhi sono maggiormente dilatati e le membra subiscono una radicale sconnessione. E' interessante notare che il cavallo suggerisce il movimento. Una certa somiglinza compositiva si riscontra in un orbicolo frammentario datato all'VIII-IX secolo (A. Baginski, A. Tidhar, Textiles from Egypt 4th-13th Centuries C.E., Tel-Aviv 1980, p. 125, n. 184).
Collocazione
Milano (MI), Raccolte Artistiche del Castello Sforzesco. Raccolte d'Arte Applicata
Credits
Compilazione: Franco, Sara (2015); Peri, Paolo (2015)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/2L080-00037/
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