Frammento tessile
ambito copto
Descrizione
Denominazione: Parte di clavus di tunica con figure di guerrieri e santi
Ambito culturale: ambito copto
Cronologia: post 700 - ante 899
Tipologia: tessuti
Materia e tecnica: lana / tessuto ad arazzo; lino / tessuto ad arazzo
Misure: 8.5 cm x 26 cm (intero)
Descrizione: I lati del clavus sono ornati da una cornice, definita da tasselli rettangolari policromi, entro la quale corre una decorazione vegetal-floreale colorata. Il campo centrale, di colore rosso, accoglie varie raffigurazioni disposte in successione verticale. In basso troviamo un guerriero, armato di lancia o bastone, posto di tre quarti ed il volto di fronte vicino ad una figura con aureola (San Giuseppe?) che posa su una forma cilindrica composta da mattoni. Subito sopra osserviamo un altra figura (l'Ismaelita?), sempre armato di lancia, con elmo a punta e di colore turchese che sorregge ad un'altra figura nimbata (San Giuseppe?). Segue un santo (San Giuseppe?) ed un guerriero (l'Ismaelita?), con una lunga lancia, entrambi su di un asino che galoppa verso destra. Ancora sopra troviamo tre figure umane delle quali due nimbate, mentre quella di destra sembra un guerriero con elmo a punta. La forte stilizzazione è evidenziata dai profili scuri che contornano tutte le figure. I guerrieri si presentano in colore ocra, mentre le altre figure risultano campite da colori più brillanti.
Notizie storico-critiche: D'Andria, basandosi su confronti fatti con una serie di tessuti ispirati alle Storie di Giuseppe conservati al British, al Museo di Atene e quello di Torino, nella scena inferiore riscontra il fratello di Giuseppe nella figura ammantata che sorregge il bastone del pastore e con l'altra mano estrae Giuseppe dal pozzo (Genesi, 37,28), schematizzato con tasselli marroni disposi a forma di cilindro. Giuseppe lo riscontra in tutte le altre scene per le dimensioni minori rispetto agli altri personaggi e per l'aureola. La scena successiva vede l'Ismaelita seduto che trattiene Giuseppe. Un cammello trasporta Giuseppe e l'Ismaelita, mentre la scena superiore prevede la vendita di Giuseppe a Putifar (D'Andria, 1968, pp. 95-99, fig. 12). L'iconografia del santo guerriero, che combatte per fare trionfare la fede, fu molto diffusa nell'Egitto cristiano. Spesso è rappresentato a cavallo in forme assai semplici ed elementari, ma sempre interpretato in modo decorativo e molto stilizzato. Anche nel suggestivo esemplare in esame, magari guardando con qualche interrogativo all'interpretazione iconografica delle Storie di Giuseppe intravista dal D'Andria, il riscontro naturalistico è annullato dall'astrazione dei soggetti e dalla piatta campitura delle varie forme definite dai tipici colori; i corpi, le membra non sono ben identificabili e sono quasi privi di ogni connessione organica con il corpo. Per nulla rispettate risultano le proporzioni e le ambientazioni spaziali, mentre predomina in tutta la composizione un senso fantastico e decorativo. Queste caratteristiche portano a suggerire l'attribuzione proposta; richiami formali e cromatici si possono trovare in due frammenti, conservati al Museo di Darmstadt, attribuiti al VII-VIII secolo (D. Renner, Die spatantiken und koptischen Textilien im Hessischen Landesmuseum in Darmstadt, Wiesbaden 1985, pp. 63-64, n. 27, tav. 16; pp. 65-66, n. 8, tav. 16); analogie stilistiche, la resa sintetica e le tipiche segmentazioni delle varie parti scandite da colori diversi si riscontrano in un tessuto del Poldi Pezzoli (A. Zaccaria Ruggiu, Tessuti copti, in "Musei e Gallerie di Milano - Museo Poldi Pezzoli - Arazzi, tappeti, tessuti copti, pizzi, ricami, ventagli", Milano 1984, n. 47, tavv. 37, 46).
Collocazione
Milano (MI), Raccolte Artistiche del Castello Sforzesco. Raccolte d'Arte Applicata
Credits
Compilazione: Franco, Sara (2015); Peri, Paolo (2015)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/2L080-00039/
NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).