Penitenza del figliol prodigo

Abbiati, Filippo (attribuito)

Penitenza del figliol prodigo

Descrizione

Autore: Abbiati, Filippo (attribuito) (1640-1715)

Cronologia: post 1675 - ante 1699

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela / pittura a olio

Misure: 25 cm x 33.5 cm

Descrizione: La composizione rimanda alla parabola evangelica del "figliol prodigo" (Luca 15, 11-32) in cui l'anziano padre, a destra, accoglie il figlio che si abbandona all'abbraccio paterno. In secondo piano sulla sinistra due donne con turbante assistono alla scena con sguardo severo.

Notizie storico-critiche: Il dipinto, sicuramente riconducibile alla cultura figurativa milanese, tradisce nella tecnica esecutiva la mano, o quanto meno i modi di Filippo Abbiati, insieme con Andrea Lanzani e a Legnanino, tra i maggiori pittori milanesi attivi tra Sei e Settecento, responsabili del rinnovamento della cultura figurativa tardobarocca lombarda in chiave barocchetta. Lo rivela l'esecuzione veloce che stende sul fondo bruno a larghe pennellate una materia spessa e oleosa. Tipico dell'artista è anche il profilo del figlio pentito accanto all'anziano padre. In considerazione del fatto che nella Collezione Malossi numerosi altri dipinti sono riconducibili all'ambito milanese, tra cui la Madonna che contempla il Bambino dormiente attribuito a Carlo Preda e la Vergine con il Bambino collocabile nell'ambito dei fratelli Giuseppe e Carlo Francesco Nuvolone, è verosimile ipotizzare che l'intera raccolta di dipinti si sia formata in ambito milanese.

Collezione: Raccolte d'arte della Casa Museo Pietro Malossi

Collocazione

Ome (BS), Sistema Museale di Valle Trompia. Casa Museo Pietro Malossi

Credits

Compilazione: D'Attoma, Barbara (2014)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).