Madonna di Kazan
scuola iconografica russa
Descrizione
Identificazione: Madonna con Bambino
Ambito culturale: scuola iconografica russa
Cronologia: post 1600 - ante 1649
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: tavola / pittura a tempera; argento / sbalzo
Misure: 73 cm x 90 cm
Descrizione: Maria è ritratta a mezzo busto con il volto reclinato verso il Figlio, che si regge in piedi sulle ginocchia della Madre mentre benedice con la mano destra. Punto focale della raffigurazione è lo sguardo di entrambe le figure, sottolineato dai grandi occhi aperti sotto le marcate arcate sopraccigliari e rivolto verso l'osservatore. Sia la Madonna che Gesù Bambino indossano un manto rosso (maphorion) sopra una tunica azzurra, colori che rimandano alla doppia natura, divina e umana, di Maria e Cristo. Le figure dipinte sulla tavola emergono nello spazio non ricoperto dal "rivestimento" metallico (riza) in lamina d'argento sbalzata, che lungo il perimetro esterno presenta decorazioni con motivi a girali, mentre in corrispondenza delle due teste si apre in grandi aureole raggiate. Al centro dell'aureola della Madonna la lastra metallica disegna la corona bombata interamente sbalzata.
Notizie storico-critiche: Il prototipo iconografico dell'opera è quello della cosiddetta "Madonna di Kazan", realizzata probabilmente all'inizio del secondo millennio a Costantinopoli da dove scompare nel 1209, per poi ricomparire all'inizio del Novecento e giungere nel 2004 tra i beni di proprietà del patriarca di Mosca Alessio II. L'icona fa parte della preziosa collezione donata con lascito testamentario alla Fondazione dalla signora Liliana Giordano (Chiari 1922-Rezzato 2012), costituita da settanta pezzi databili dal XIV al XIX secolo, provenienti dai territori slavi. Le opere, di diversa dimensione, spaziano dalle raffigurazioni dedicate alla Madre di Dio (secondo l'iconografia dell' "Eleusa" La Misericordiosa - e dell' "Odighitria" - Colei che indica la via -) al Cristo Pantocrator e alla sua Vita, fino alla storie di santi e alle feste liturgiche. Accanto alle cinquanta icone provenienti da abitazioni private, nelle quali tradizionalmente accompagnano le famiglie di religione cristiano-ortodossa, una ventina, di grandi dimensioni, sono invece quelle legate all'uso liturgico e quindi provenienti dall'iconostasi, ossia dalla parete che separa la navata delle chiese di rito orientale (ortodosse e cattoliche) dal Bema (santuario) dove si celebra l'Eucaristia.
La presenza in numerose icone di un rivestimento metallico (rize) particolarmente ricco, sia per il tipo di lavorazione che per gli ornati con gemme e pietre preziose, attesta la ricchezza dell'intera collezione.
Collezione: Raccolte d'arte della Fondazione Biblioteca Morcelli-Pinacoteca Repossi
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/2k050-00010/
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