Coltello
protovillanoviano/cultura dei campi d'urne
Descrizione
Ambito culturale: protovillanoviano/cultura dei campi d'urne
Cronologia: post 1300 a.C. - ante 1200 a.C.
Tipologia: armi e oggetti storico-militari
Materia e tecnica: bronzo / fusione; avorio
Misure: 18 mm x 212 mm
Descrizione: Il coltello presenta una lama a profilo sinuoso con tre sottili linee incise parallele all'andamento del dorso. Sotto queste ultime si individua una teoria di archetti semicircolari tracciati con piccoli punti impressi, alcuni impreziositi internamente da altri archetti battuti con uno strumento ricurvo. In corrispondenza dell'estremità della lama, verso il nodo di raccordo con l'impugnatura, sono incisi, sempre con punti impressi, almeno tre uccelli acquatici. Il passaggio al manico è caratterizzato da un secondo nodo al quale si innesta direttamente l'impugnatura che termina a coda di rondine. L'estremità dell'immanicatura, purtroppo non conservata, doveva presumibilmente essere conformata ad anello, come noto per esemplari di coltello simili rinvenuti a Pastrengo (Verona) e a Frattesina (Rovigo).
Notizie storico-critiche: Il coltello, inteso come strumento per tagliare con un solo lato affilato, è un'innovazione introdotta in Italia a partire dal 1300 a.C. circa; prima infatti esistevano solo pugnali, dotati di filo su entrambi i lati. In termini di tipologia archeologica, l'esemplare in esame si colloca fra il tipo "Matrei varietà B", per la presenza del nodo di raccordo inferiormente sporgente, e il tipo "Vadena varietà A", per la forma della lama e per la lingua da presa preceduta da un nodo.
Rinvenuto nel sito archeologico palafitticolo del Lavagnone (Desenzano d/G) il manufatto è da considerare di particolare pregio, come dimostrano l'accuratezza dei dettagli, l'utilizzo di materiali preziosi, simbolo di prestigio dell'antico proprietario, e il fatto che originariamente la lama del coltello, in bronzo, doveva presentare una lucentezza quasi dorata. La decorazione sulla lama costituisce un ulteriore testimonianza della raffinatezza e del significato simbolico dell'oggetto: gli uccelli acquatici sono infatti spesso raffigurati mentre trainano la barca solare, simbolo della ciclicità della vita, secondo una concezione diffusa in Italia e nell'Europa centrale, almeno fino ai primi secoli dell'età del Ferro (IX-VII secolo a.C.).
Collocazione
Desenzano del Garda (BS), Chiostro del Convento Carmelitano
Credits
Compilazione: Mangani, Claudia (2010)
Aggiornamento: D'Attoma, Barbara (2014)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/2k050-00019/
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