Crocifisso
ambito lombardo
Descrizione
Ambito culturale: ambito lombardo
Cronologia: post 1310 - ante 1320
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: tavola / pittura a tempera
Misure: 260 cm x 410 cm
Descrizione: La figura del Cristo crocifisso è dipinta su una tavola sagomata che ha il fondo oro. La sottile croce di legno di cui è suggerita la tridimensionalità è in parte nascosta dal corpo e dal volto di Cristo accasciati nell'abbandono della morte. La testa è reclinata sulla spalla destra, gli occhi sono chiusi, solo le mani e piedi conservano la memoria del dolore e della sofferenza patita. Hanno una evidenza espressionistica anche i chiodi conficcati così profondamente nella carne da aprire una ferita ampia, dalla quale sgorga un fiotto di sangue che fuoriesce anche dal costato. L'intensità drammatica di questi particolari si stempera nel morbido chiaroscuro che percorre il corpo plastico di Gesù e nell'eleganza disegnativa e cromatica con le quali viene dipinto il drappo che gli copre i fianchi. Il tessuto trasparente è appena velato da un ricamo oro lungo i profili e si raccoglie in morbide pieghe evidenziate da rialzi di luce.
Notizie storico-critiche: La tavola con il grande crocifisso si trova sulla parete di fondo della seconda cappella di sinistra che da esso prende il nome. E' circondato da una ancona barocca ed è affiancato da un mediocre dipinto murale raffigurante la Madonna e S. Giovanni. Questo allestimento risale alla prima metà del XVIII secolo, quando il Crocifisso viene spostato nell'attuale collocazione. Non sappiamo però da quale luogo provenga; le uniche notizie a questo proposito sono contenute in un manoscritto seicentesco, secondo il quale nella cappella Brunelli (oggi Sacro Cuore, sesta del lato sinistro) era conservata una tavola datata 1350 raffigurante Cristo crocifisso fra i SS. Francesco e Ludovico dalla quale sarebbe stato tagliato il Crocifisso che costituirebbe l'opera attuale. Questa indicazione, però, non ha trovato riscontro nelle osservazioni e nelle indagini condotte in sede di restauro, per cui la provenienza dell'opera resta misteriosa. Anche la sua datazione e la collocazione in un ambito stilistico definito sono frutto di un laborioso processo critico che sembra aver trovato una conclusione negli interventi degli anni novanta del Novecento: il dipinto viene datato negli anni fra il 1310 e il 1320 ed è attribuito ad un anonimo pittore lombardo che fa propri i caratteri della pittura toscana contemporanea, filtrandoli alla luce di influenze bolognesi e veronesi a cui si deve l'intensità espressiva ed emotiva. In quest'ottica, il Crocifisso di S. Francesco diviene un caposaldo della cultura artistica lombarda del primo Trecento.
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
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