Balaustrata di cappella

Ferretti, Antonio

Balaustrata di cappella

Descrizione

Autore: Ferretti, Antonio, scultore

Cronologia: post 1739 - ante 1741

Tipologia: scultura

Materia e tecnica: marmo giallo di Verona / sagomatura; marmo nero del Belgio / sagomatura; marmo pavonazzetto / sagomatura; marmo verde antico / sagomatura; legno / sagomatura; metallo / laminazione, bulinatura, sbalzo; marmo bianco di Carrara / scultura

Misure: 30 cm x 620 cm x 165 cm

Descrizione: La struttura della splendida balaustra che permette l'accesso alla cappella dell'Immacolata Concezione non ha paragoni in tutto il territorio bresciano dove questa tipologia di manufatto non si discosta mai dal modello costituito da semplici pilastrini di marmi policromi o tutt'al più decorati a commesso. Questa balaustra, invece, è articolata in due corpi, ciascuno dei quali presenta una base ad andamento ricurvo decorata da specchiature geometriche verdi e rosse. Su di essa si innesta un fastoso corredo scultoreo che comprende sia fantasiosi elementi architettonici di marmi versi colori sia statue a tutto tondo. Al centro di ciascun braccio c'è, infatti, un gruppo costituito da due angioletti con manti svolazzante che sostengono una cartella contenente iscrizione bibliche che esaltano il culto mariano. Completano l'insieme un elegante cancello cuoriforme con il profilo in legno e il centro decorato da lamine di metallo sbalzate e decorate da motivi vegetali e due originali composizioni scultoree raffiguranti un mostro con la testa di lupo e il corpo di serpente che tiene fra le fauci una mela e ha il corpo attorcigliato intorno ad un albero.

Notizie storico-critiche: La balaustra che chiude la cappella dell'Immacolata Concezione, la quarta della navata sinistra, è un'opera unica non solo per la città di Brescia, ma per tutto il territorio sia per la tipologia strutturale che per l'apparato decorativo. E' stata realizzata da Antonio Ferretti fra il 1739 e il 1741 come documentano i pagamenti a lui effettuati dalla Scuola dell'Immacolata Concezione che aveva il patronato della cappella e ne ha commissionato il rifacimento settecentesco. Scultore e stuccatore originario della Val d'Intelvi, lavora con il padre Giorgio in numerose chiese e palazzi nobiliari a Brescia, dopo un lungo soggiorno in Germania dove ha operato nel castello di Mannheim. E proprio alla sua conoscenza della cultura del rococò internazionale può essere ricondotta l'iconografia dell'originale composizione che evoca il peccato originale nella forma di un serpente con la testa di lupo che addetta una mela ed ha il corpo attorcigliato intorno ad un albero.

Collocazione

Brescia (BS), Chiesa di S. Francesco

Credits

Compilazione: Pernis, Mirka (2014)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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