Storie della dormitio virginis

ambito lombardo

Storie della dormitio virginis

Descrizione

Ambito culturale: ambito lombardo

Cronologia: post 1375 - ante 1399

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: intonaco / pittura a fresco

Misure: 220 cm x 198 cm

Descrizione: Disposti su due registri sovrapposti, i cinque riquadri raffigurano altrettanti episodi della vita di Maria tratti dai vangeli apocrifi, dettagliatamente descritti dalle iscrizioni che correvano lungo il profilo di ciascuna episodio. Sebbene oggi non siano più leggibili, possiamo essere quasi certi che la fonte iconografica dei dipinti sia il Libro del Riposo o della Dormizione. Nel primo riquadro in alto a sinistra, si distingue Maria in età avanzata che riceve l'annuncio della morte da parte dell'angelo di cui purtroppo si vedono solo i piedi a causa di una lacuna che ha cancellato il resto della figura. Subito dopo gli apostoli si riuniscono davanti alla casa di Maria; alcuni di loro scendono dalle nuvole, altri sono impegnati in una fitta conversazione; Giovanni li accoglie sulla porta. I tre riquadri del registro inferiore sono invece dedicati al racconto del funerale della Vergine: da sinistra, si vedono il trasporto del corpo, l'oltraggio dei sommi sacerdoti e della folla uscita da Gerusalemme fatto al funerale e, in collusione, la conversione miracolosa del sommo sacerdote.

Notizie storico-critiche: I cinque riquadri raffiguranti le storie della dormitio Virginis provengono dalla parete perimetrale della navata destra e sono pertinenti alla fase decorativa trecentesca della chiesa di S. Francesco. Strappati e riportati su tela, sono stati trasferiti nella settima cappella della navata sinistra dedicata a Massimiliano Kolbe. Nonostante le ampie lacune e l'impoverimento della superficie pittorica dovuto allo strappo, i riquadri mostrano una qualità pittorica notevole: le figure, seppure un pochino tozze, sono distribuite con disinvoltura nello spazio pittorico, i corpi mostrano un'elegante plasticità nel panneggio ampio e con pieghe rilevate dai forti chiaroscuri, i colori sono ben accostati, le architetture sono essenziali ma non manca la cura nella resa dei particolari. Fin dalla loro scoperta sul finire degli anni trenta del Novecento, sono stati indicati dalla critica come un esempio della diffusione in Lombardia dei caratteri della pittura giottesca. In particolare, la storiografia ha individuato uno stretto legame con i dipinti realizzati da Giusto de' Menabuoi nel Battistero di Padova fornendo anche un utile riferimento cronologico per la datazione dei dipinti bresciani, che possono essere quindi collocati nell'ultimo quarto del XIV secolo.

Collocazione

Brescia (BS), Chiesa di S. Francesco

Credits

Compilazione: Pernis, Mirka (2014)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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