Ancona
Lamberti, Stefano (attribuito)
Descrizione
Autore: Lamberti, Stefano (attribuito), scultore
Cronologia: 1502
Tipologia: arredi liturgici e suppellettile ecclesiastica
Materia e tecnica: legno / scultura, doratura, pittura
Misure: 350 cm x 600 cm
Descrizione: Rispetto ad esempi contemporanei, la maestosa ancona si presenta come una vera e propria architettura tridimensionale che ripropone la struttura di un arco trionfale e non come una semplice cornice decorativa che fa da completamento secondario per la pala dell'altare maggiore. Su una base costituita da due gradini si appoggiano quattro colonne lavorate a tutto tondo che sostengono l'arco a pieno centro concluso da un architrave con fastigio. Nei pennacchi sono inseriti due tondi dai quali emergono altrettante figure di santi vescovi, il fastigio è arricchito, nella parte centrale, da un tondo scolpito a mezzo rilievo che raffigura la Pietà. Gli elementi architettonici sono completati da una vivace decorazione di ispirazione antiquaria secondo una gusto che caratterizza il linguaggio rinascimentale lombardo: grottesche, girali vegetali, festoni con fiori e frutta, animali mitologici che assumo un vero e proprio rilievo plastico nel fastigio facendo da corona al tondo figurato. Sulla base e al centro dell'architrave sono inseriti dei tondi con iscrizioni che documentano la storia dell'ancona.
Notizie storico-critiche: La maestosa ancona viene commissionata per fare da cornice alla pala dell'altare maggiore. Entrambe le opere si inseriscono nel piano di rinnovamento della chiesa e dell'annesso convento promosso da padre Francesco Sanson, divenuto generale dell'ordine francescano nel 1475. Bresciano di origine, il Sanson si adoperò per arricchire di opere d'arte di primaria importanza il convento della sua città natale. Stando all'iscrizione contenuta nel tondo che si trova al centro del basamento l'ancona era già completata nel 1502 (F. FRANCISCUS/ SANSON DE BRIX./ M.M. GENERALIS/ AERE SVO/ MDII). Sebbene la scritta sia una integrazione ottocentesca fatta probabilmente in occasione del restauro ricordato nel tondo al centro dell'architrave (A./ MDCCCXXI/ TEMPLI CURATORES/ IN MELIUS/ RESTITV[ERUNT]) , si può ipotizzare con una certa sicurezza che riproponga l'originale rinascimentale senza grandi variazioni. L'ancona è attribuita allo scultore bresciano Stefano Lamberti sulla base di un confronto stilistico stringente con una analoga opera realizzata per la chiesa di San Giovanni Evangelista, la cui autografia è documentata dal contratto di allogazione. Le grandi "macchine d'altare" dello scultore sono caratterizzate dalla loro fisonomia tridimensionale, sono delle vere e proprie architetture lignee strettamente legate, sia negli elementi strutturali sia in quelli decorativi, ai grandi cantieri rinascimentali della città come la chiesa di Santa Maria dei Miracoli o il primo ordine del Palazzo del Loggia.
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/2k090-00026/
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