Vaticano visto da Monte Mario
Basiletti, Luigi
Descrizione
Autore: Basiletti, Luigi (1780-1859)
Cronologia: 1809
Tipologia: disegno
Materia e tecnica: carta / matita
Misure: 264 mm x 207 mm
Descrizione: Un albero frondoso sulla destra, interrotto dal limite del foglio, funge da quinta a una radura boscosa, in fondo alla quale si apre uno scorcio della Città Eterna. Al centro, elemento di unione tra cielo e terra, spicca la cupola della basilica di S. Pietro circondata da costruzioni più basse. In basso a destra si legge lÂ'iscrizione "Vaticano veduto da Monte Ma[rio]/ L. Basiletti 1809".
Notizie storico-critiche: Questa scenografica veduta di taglio panoramico ha la prerogativa di essere uno studio dal vero che conduce al confronto con unÂ'altra veduta riferita allÂ'esperienza del soggiorno di Basiletti a Roma, ossia "Porta Romana del popolo" (Brescia, Musei Civici dÂ'Arte e Storia). Entrambe sono caratterizzate da notevole immediatezza, quasi fotografica, ma ancora legate a schemi compositivi di matrice secentesca, in cui il rilevamento grafico assume un ruolo fondamentale. Con pochi ma precisi tratti di matita, velocemente tracciati su fogli di ridotte dimensioni, il pittore restituisce panorami in cui gli edifici sono limitati a presenze smaterializzate. Lo studio dal vero nella pittura di paesaggio tra Sei e Settecento si qualifica come esercizio per addestrare lÂ'occhio e la mano, finalità che lÂ'artista risolve nel tracciare velocemente il disegno. Nella storia di pittura di paesaggio, Roma trova il suo fulcro di attrazione internazionale: dalla metà del Settecento fino alla prima metà del secolo successivo la città dei Papi diviene infatti lÂ'inevitabile destinazione di ogni paesaggista europeo. Quando Basiletti giunge a Roma nel 1803, la cerchia delle sue amicizie comprende tra gli altri due artisti olandesi che avevano raggiunto una certa notorietà : Wilhelm Friedrich Gmelin (1760-1820), celebre incisore specializzato in paesaggi di grande formato, e Hendrik Voogd (1777-1830) suo "amico affezionatissimo". Le doti di disegnatore di questÂ'ultimo costituiscono certamente per Basiletti una lezione fondamentale. Il pittore bresciano scopre infatti, grazie a loro, la propria vocazione di paesaggista. I tratti distintivi che emergono dai suoi studi sono il tratteggio delle parti in ombra, la resa della cosiddetta "frappa", ossia il fogliame degli alberi, la ramificazione delle essenze arboree e lÂ'attenzione per i dettagli descrittivi. LÂ'originaria consistenza dei disegni di Basiletti si deduce dalla parte del fondo conservata dagli eredi, rintracciabile presso diverse collezioni private anche in nuclei omogenei.
Il foglio appartiene alla ricca collezione nella quale Malossi raccolse oltre 1500 tra disegni e cartoni preparatori per tele e affreschi eseguiti da noti artisti bresciani operosi prevalentemente nella seconda metà dellÂ'Ottocento. Oltre a quello in esame la collezione annovera un altro foglio di tema romano dedicato alla Villa di Tivoli, firmato e datato da Basiletti al 1819.
Collezione: Raccolte d'arte della Casa Museo Pietro Malossi
Collocazione
Ome (BS), Sistema Museale di Valle Trompia. Casa Museo Pietro Malossi
Credits
Compilazione: D'Attoma, Barbara (2014)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/2k110-00001/
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