PAESAGGIO FLUVIALE
Monti Tiziano
Descrizione
Autore: Monti Tiziano (1780 ca./ 1830 ca.)
Cronologia: post 1796 - ca. 1830
Tipologia: disegno
Materia e tecnica: carta / penna, acquerellatura
Misure: 338 mm x 233 mm
Descrizione: carta bianca vergellata
Notizie storico-critiche: La data post-quem è desunta la disegno dello stesso autore con n. inv. 5055.
Una foto in bn del disegno è conservata nell'album "D 6 bis 1800-1900". Il disegno doveva far parte di un album (v. scheda 11, disegno n. inv. 5057) smembrato dopo il 1972 da Lampuganani stesso.
La mancanza della minima documentazione sull'autore consente solo confronti stilistici con altri artisti del periodo compreso tra il 1770 circa e il 1830 circa, ed accettando l'indicazione fornita da Lampugnani sull'ambito emiliano. Il periodo è da me ipotizzato tenendo conto della data scritta dall'autore sul disegno n. inv. 5055, "1796", molto probabilmente data di esecuzione del disegno stesso, utile per abbozzare un tentativo di definizone di data di nascita dell'autore, che per ragioni stilistiche ritengo non possa di molto precedere il 1770. Il 1830 come ante quem riguarda non tanto la possibile data di morte quanto la data più plausibile per la collocazione stilistica di questo gruppo di disegni. Il tipo di paesaggio in essi rappresentato infatti pur essendo convenzionale si discosta dalla concezione classicista del paesaggio in voga nel settecento in Emilia Romagna, per fare propria la visione più ariosa, aperta, "sensistica" della natura, che inizia a diffondersi nei primi anni dell'ottocento, in cui la scena di genere viene abolita o ridotta a dimensioni molto ridotte, a inaugurare quell'attenzione alla natura come forza che sovrasta l'uomo, propria della cultura pre-romantica e romantica. In particolare i forti contrasti chiaroscurali degli alberi e dei dossi in primo piano ricordano un disegno acquarellato di Felice Giani, "Veduta di Imola", datato 1805 e conservato nella collezione della Cassa di Risparmio di Bologna (Manfrini e Orlandi 1992).
Tra quelli della serie, questo è il disegno di gusto più settecentesco per il soggetto arcadico e le figurine che, per le dimensioni e per l'attività che una di esse sta svolgendo (la pesca) non sembrano sovrastate dalla natura; il soggetto richiama anche stilisticamente i temi trattati nel settecento nelle ceramiche di Castelli. Ma la scena e il paesaggio sembrano copiati dal vero, se si osserva una foto in bn dell'album "D 6 bis 1800-1900" (probabilmente di uno dei disegni venduti) che presenta un paesaggio analogo, con la stessa architettura vista da un diverso punto di vista, ma senza figurine e con la veduta, sullo sfondo, della collina sulla quale si erge la chiesa bolognese di San Luca.
Collezione: Collezione di disegni di Riccardo Lampugnani del Museo Poldi Pezzoli
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/2o050-00021/
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