Scena di caccia
Migliara Giovanni
Descrizione
Autore: Migliara Giovanni (1785/ 1837)
Cronologia: ca. 1830 - ante 1837
Tipologia: disegno
Materia e tecnica: cartoncino / acquerello
Misure: 453 mm x 160 mm
Descrizione: il cartoncino è stato in parte graffito dall'autore per ottenere puntini chiari sul fondo nero ad acquerello
Notizie storico-critiche: Nel Museo Civico di Alessandria è conservato un disegno preparatorio per questo acquerello, "Studio per Ritrovo di caccia", proveniente dal lascito di Teodolinda Migliara (Gozzoli-Rosci 1977, n. 1051).
L'acquerello, citato insieme ai numeri di inv. 4680 e 4682 nell'inventario del 1853 della collezione Gargantini (Inventario 1853, n. 16), fa parte della produzione tarda di Migliara e il soggetto non rientra nell'ambito della pittura "di genere" nè in quello "alla fiamminga", nel quale il pittore divenne famoso fin dagli anni venti. E' raffigurata infatti una scena di vita moderna, contemporanea, della classe aristocratica o alto-borghese. Lo stile rimanda a influenze inglesi, che sono state motivate ipotizzando la conoscenza da parte di Migliara di stampe inglesi, per esempio di Bonington (Pittaluga 1954). Per lo stile, la tecnica, l'impaginazione della scena, il foglio è vicino ad un altro acquerello (a colori e non monocromo come i tre della collezione Gragantini) firmato e datato 1833, "Fiera di cavalli", già nella collezione Carmen Ferrero di Torino, per il quale Migliara utilizzò alcuni disegni eseguiti dal vero nella piazzetta con la fontana di Modane, durante il viaggio in Savoia e Piemonte compiuto nell'agosto-settembre 1832 (Gozzoli-Rosci 1977, cat. LVI, p.476). Nel 1832 il collezionista torinese Pietro Baldassarre Ferrero epose alla mostra triennale del Valentino il piccolo dipinto a olio "La partenza per la caccia", a noi noto solo dalla riproduzione in Mensi 1937 (con il titolo "Ritrovo di caccia", tav. LXXV): il soggetto, lo stile e le piccole dimensioni permettono di collegare questo dipinto con l'insieme dei tre acquerelli di Migliara della collezione Gargantini-Lampugnani, e in particolare con quello qui catalogato per le forti affinità delle tre figure a cavallo al centro e dell'ambientazione presso una chiesa sullo sfondo di un paesaggio montuoso. I tre acquerelli qui catalogati consentono di ipotizzare la frequentazione da parta di Giuseppe Gargantini delle Esposizioni dell'Accademia di Brera, dove Migliara espose per tutti gli anni venti e fino al 1835 (tranne che nel 1832) con un notevole successo di critica e di pubblico.
Di questo acquerello è conservata una foto in bianco e nero nell'album "F.D. 1800" di Riccardo Lampugnani.
Collezione: Collezione di disegni di Riccardo Lampugnani del Museo Poldi Pezzoli
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/2o050-00218/
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