Veduta prospettica di una chiesa veneziana
Migliara Giovanni
Descrizione
Autore: Migliara Giovanni (1785/ 1837)
Cronologia: 1823
Tipologia: disegno
Materia e tecnica: cartoncino / matita, acquerello
Misure: 400 mm x 342 mm
Notizie storico-critiche: Insieme ai tre acquerelli con scene di caccia, questo foglio, citato al n. 12 dell'inventario Gargantini ("Prospetto delle Incisioni, Quadri ed oggetti d'arte in Milano") del 1853, documenta l'interesse di Giuseppe Gargantini per Migliara e la sua frequentazione delle esposizioni dell'Accademia di Brera, dove il pittore piemontese, attivo a Milano, espose per tutti gli anni venti e fino al 1937, anno della sua morte, con l'eccezione del 1832.
Si tratta di una veduta con elementi di fantasia: se la parte absidale della chiesa è fedelmente riportata, i particolari dell'arca (che richiama quella di Guglielmo di Castelbarco a Verona) e della colonna del palazzo in primo piano a destra sono inseriti dal pittore, al di fuori del genere settecentesco, analitico, della veduta veneziana. Nell'ambito della produzione veneziana del pittore, questo acquerello si pone a metà strada tra la "veduta" con motivi lagunari accostati a motivi di fantasia, dei primi anni venti, e la "veduta veneziana" tradizionale, cioè documentaria, dei tardi anni venti, caratterizzata da una maggiore finitezza esecutiva e da contrasti tra luce e ombra, aspetti questi riconducibili all' influenza di pittori austriaci e della Germania meridionale (Pittaluga 1954). Nel 1827 Migliara aveva dipinto un altro acquerello (a colori), di dimensioni un po' più piccole, intitolato "La chiesa dei Frari a Venezia", già in collezione Ferrero, collegato ad un secondo foglio coevo raffigurante l'interno della chiesa (Mensi 1937, cat. nn 1036 e 1049, ma non riprodotti).
E' conservata una foto grande in bianco e nero nell'album di Riccardo Lampugnani "F.D, 1800".
Collezione: Collezione di disegni di Riccardo Lampugnani del Museo Poldi Pezzoli
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/2o050-00220/
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