Apollo e Marsia/ Figure
Dell'Era Giovan Battista
Descrizione
Autore: Dell'Era Giovan Battista (1765/ 1799)
Cronologia: ca. 1785 - ante 1798
Tipologia: disegno
Materia e tecnica: carta / penna, acquerello bruno
Misure: 453 mm x 280 mm
Descrizione: RECTO: Apollo e Marsia. VERSO: figure. Penna e inchiostro nero e bruno
Notizie storico-critiche: Il disegno sul recto è una copia dell'affresco con Marsia scorticato, della serie delle Storie di Apollo dipinte da Domenichino e aiuti nella sala di un padiglione nel giardino della Villa Aldobrandini a Frascati tra il 1616 e il 1618. L'affresco (cm 210x 331) si trovava sopra alla porta d'ingresso e, insieme ad altri otto della serie, venne staccato o nella campagna del 1812 diretta da Vincenzo Cortese oppure in quella successiva del 1833-34 guidata da Pellegrino Succi; venne esposto nel Palazzo Borghese a Roma e, nel 1892, acquistato dal conte Karl Lanckoronski di Vienna; la National Gallery di Londra li acquistò nel 1958 (R.E. Spear 1982, v. I, p. 194). L'attribuzione a Dell'Era è avanzata sulla base delle analogie stilistiche e tecniche riscontrabili in altri disegni di copie dall'antico o da artisti del rinascimento dell'artista lombardo: la tendenza a modificare alcuni aspetti dell'originale da copiare, allo scopo di ottenere una composizione più armoniosa, sulla base dell'ideale di bellezza classica teorizzato da Winckelmann: in questo caso, l'ingrandimento e la collocazione in primo piano della figura a destra, resa in attitudine più aggraziata rispetto all'originale; la diminuzione della profondità del paesaggio, a favore di uno sviluppo sul primo piano della composizione sviluppata come un fregio; il modo di disegnare gli alberi e la vegetazione, che si riscontra anche nel disegno "Diana e Atteone" di collezione privata francese (Giovan Battista 2000, fig. 97); l'uso di disegnare, sul verso, una scena di genere che dimostra l'interesse per il mondo contemporaneo, documentato anche nel disegno di Dell'Era con inv. 4698 della coll. Lampugnani e da "Morte di Meleagro", conservato presso il Museo Civico di Treviglio (Giovan Battista 2000, fig. 91). Si tratta probabilmente di una copia da una stampa dell'affresco (una stampa di D. Barrière del 1647 si trova presso le Civiche Raccolte A. Bertarelli, vol. A A 457, p. 21), che si trovava sopra una porta, a oltre due metri di altezza. L'interesse di Dell'Era per Domenichino è documentato dal disegno di collezione francese citato sopra e da un altro disegno del Museo di Treviglio (inv. D. 7/745, v. Calbi-Frabbi 1993, v. II, fig. 7). Nel disegno sul verso la figura di vecchia a destra è, meglio caratterizzata, lo stesso personaggio riportato nel disegno con inv. 4698, sull'estrema sinistra; le quattro figure in secondo piano eseguite con l'inchiostro nero possono attribuirsi interamente a Dell'Era, mentre le due figure a inchiostro bruno in primo piano, meglio rifinite, sembra siano state ritoccate in un secondo momento probabilmente da un'altra mano.
Cinque foto del recto e del verso sono conservate negli album D5 (2 foto) e D4 (3 foto, più piccole) di Riccardo Lampugnani.
Collezione: Collezione di disegni di Riccardo Lampugnani del Museo Poldi Pezzoli
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/2o050-00231/
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