ECCE HOMO
Passerotti Bartolomeo (attr.)
Descrizione
Autore: Passerotti Bartolomeo (attr.) (1528/ 1592)
Cronologia: ca. 1575 - ca. 1599
Tipologia: disegno
Materia e tecnica: carta / penna, inchiostro, matita
Misure: 265 mm x 362 mm
Descrizione: A penna, inchiostro bruno e tracce di matita su carta grezza, spessa.
Notizie storico-critiche: Una foto del disegno è conservata nell'album Lampugnani D.1 (negativo Perotti n° 23296): una seconda immagine si trova nell'album D.3. Il foglio reca, al verso, una attribuzione a Rembrandt, in corsivo antico: e una scritta in francese, sicuramente della stessa mano, informa che il foglio proviene dalla celebre collezione di Peter van Lely. Alcuni appunti, posti sul cartoncino di supporto, propongono di riferire il foglio a Daniele Crespi o a Orazio de Ferrari. A mio avviso, l' "Ecce Homo" della collezione Lampugnani è da assegnare, piuttosto, a Bartolomeo Passerotti: esiste infatti un disegno dello stesso tema, e di impostazione assai simile, che l'artista esegue forse come studio preparatorio per l' "Ecce Homo" della chiesa bolognese di S. Maria del Borgo, attorno al 1580 (Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi, inv. 1470 F; cfr. cat. 58, pp. 222-224, fig. 58b in A. Ghirardi "Bartolomeo Passerotti pittore 1529-1592", Rimini 1990). La proposta di attribuzione a Passerotti può forse sorprendere: l'"Ecce Homo" della collezione Lampugnani è delineato a penna rapidamente, con tratti angolosi a segnare i panneggi, con virgole spesse di inchiostro a rilevare i muscoli del corpo di Cristo, con forti segni addensati nelle zone d'ombra; modi, come si vede, assai diversi da quelli solitamente più rifiniti e controllati che solitamente Passerotti usa e di cui l' "Ecce Homo" degli Uffizi è un buon esempio, con la sua maglia regolare di tratti incrociati. Esistono però alcuni fogli dell'artista bolognese che possono, mi sembra, confortare questa ipotesi di attribuzione: lo studio di mani, ad esempio, velocemente tracciato a penna e inchiostro, con segni netti e asciutti, conservato presso il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi (cfr. cat. 106, pp. 220-221 in "Disegni emiliani del Rinascimento", a cura di M. Di Giampaolo, Modena 1989); o lo studio per le "Nozze di Cana" del Louvre, pure a penna e inchiostro, in cui si ritrovano, identiche, le virgole robuste che rilevano, quasi, la struttura anatomica dei corpi virili (cfr. cat. 57, pp. 190-191 in "Un siècle de dessin à Bologne 1480-1580. De la Renaissance à la réforme tridentine", a cura di M. Faietti e D. Cordellier, Parigi 2001).
Collezione: Collezione di disegni di Riccardo Lampugnani del Museo Poldi Pezzoli
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/2o060-00057/
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