Teatrino di carta raffigurante un campo militare
Vacca Luigi
Descrizione
Identificazione: PAESAGGIO CON ARCHITETTURE
Autore: Vacca Luigi (1778/ 1854)
Cronologia: ca. 1844 - ca. 1845
Tipologia: disegno
Materia e tecnica: carta bianca / inchiostro bruno, acquerellatura grigia
Misure: 471 mm x 360 mm
Notizie storico-critiche: L'opera è stata presentata alla mostra di Torino del 1980 come "Teatrino in carta, a vari fogli sovrapposti, con scena di paesaggio" (Luogo selvaggio in gran parte circondato da abeti...), nella sezione dedicata alle attrezzature sceniche del Teatro Regio. In tale occasione è stata accostato alla prima mutazione del ballo "Aladino e la lampada meravigliosa" con la coreografia di Monticini, dato al Teatro Regio di Torino nella stagione 1844-45. Secondo la Viale Ferrero "Teatrini del genere sono abbastanza frequenti nella produzione ottocentesca (anche in anni successivi, ad esempio se ne conservano di Gheduzzi e di Goldini, scenografi al Regio di Torino dall'ultimo quarto del secolo). L'interesse di questi teatrini sta nel fatto che essi presentano, con qualche ovvia semplificazione, strutture analoghe a quelle delle scene reali. In quello esposto v'è un principale, e una serie di fondali successivi, tutti a movimento verticale. La scena è, insomma, concepita con gusto di quadro pittorico; così come dovevano esserlo le scene di soggetti affini nella effettiva pratica teatrale. Il riscontro sulla realtà è possibile, in quanto nel 1845 al momento del passaggio di gestione dalla impresa Giaccone alla impresa Favale fu compilato un dettagliato "Inventario ... del Regio Teatro colla descrizione ed estimo de' mobili, effetti e fondi del medesimo" in cui sono elencati anche gli Scenari (A.S.C.T., Coll. IX, vol. 165). In questo documento possiamo vedere per confronto, come fosse risolta strutturalmente la scena del "Luogo selvaggio" per l'Aladino sopra citata. Era costituita da un grande "rompimento" di 16,20 x 8,10 m (le misure nel documento sono espresse in "rasi teatrali", qui per comodità sono ridotte in metri), nel quale erano praticati due ampi "sfori". V'erano poi altri tre elementi che avevano misure diverse (16,20 x 3,00; 16,20 x 3,60; 16,20 x 2,10) due dei quali dovevano corrispondere a fondali degli "sfori", e uno ad uno "spezzato", probabilmente disposto davanti al "rompimento" (Viale Ferrero, 1980, pp. 862-3).
Collezione: Collezione di disegni di Riccardo Lampugnani del Museo Poldi Pezzoli
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/2o070-00054/
NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).