Figure allegoriche
Morgari Paolo Emilio il Vecchio (attr.)
Descrizione
Autore: Morgari Paolo Emilio il Vecchio (attr.) (1815/ 1882)
Cronologia: ca. 1840 - ca. 1860
Tipologia: disegno
Materia e tecnica: carta preparata grigia / inchiostro, acquerellatura grigia, biacca
Misure: 283 mm x 205 mm
Notizie storico-critiche: Per i soggetti raffigurati (statue con personificazioni delle aree regionali della penisola italiana insieme a quelle del Diritto e della Costanza/Fede) potrebbe trattarsi di bozzetti per una prima idea della decorazione della Sala del Nuovo Parlamento Subalpino di Torino in Palazzo Carignano (il cui soffitto veniva ornato da Francesco Gonin con le Arti e le Scienze), sostituita poi dalla raffigurazione a monocromo delle Scienze, oppure potrebbero essere in relazione con le figure allegoriche dell'atrio municipale di Torino (la Legge, la Diplomazia, la Guerra e l'Industria), citati entrambi dalle fonti. Stando alle scritte apposte vicino alle figure delle regioni, quasi tutte sedute, dovevano comparire accanto le personificazioni delle città più importanti, le quali, sempre facendo riferimento alle scritte autografe presenti sul foglio, dovevano essere disposte di fronte o di fianco (es. "Statua Piemonte, di fronte Torino", "Lombardia di fianco, Milano"). Le statue erano inoltre collocate secondo un preciso ordine, indicato da lettere (da A a N) o da numeri romani (I-V); veniva precisato che esse dovevano essere poste "Tutte all'altezza da terra di Metri 21.00" e veniva segnalata l'avvertenza che "la direzione delle frecce indica la parte che debbono guardare le statue di profilo". Il riferimento cronologico più adeguato dovrebbe essere circoscrivibile agli anni compresi tra il 1860-70, all'epoca in cui si realizzano i suddetti lavori di abbellimento dei menzionati palazzi. In particolare riguardo all'aula ad anfiteatro allestita nel 1848 per il Nuovo Parlamento di Palazzo Carignano, posta nell'antica sala circolare realizzata da Guarino Guarini (1679) su incarico del principe Emanuele Filiberto di Savoia Carignano, si segnala che la decorazione ad affresco fu eseguita da F. Gonin (1808-1889) insieme ad Angelo Capisani, Angelo Moja e Grazioso Rusca ed andò a sostituire la precedente progettata da Filippo Nicolis di Robilant (con la collaborazione di Leonardo Marini e dei fratelli Galliari per la volta). Essa accolse il 10 maggio 1848 i 204 rappresentanti del Regno Sardo e quindi i 387 membri del parlamento del Regno d'Italia. Riguardo ai disegni in esame sembra da escludere che essi possano essere messi in relazione con le otto figure stanti realizzate da Rodolfo Morgari (1827-1909), fratello di Paolo Emilio il Vecchio e nominato dal re nel 1858 "pittore e reaturatore dei Regi Palazzi", pur con analogie nell'impostazione del soggetto, per la facciata di Palazzo Ferrero d'Ormea, già Guarene, edificato su disegno dell'architetto Amedeo di Castellamonte (1613-1683), che andarono a sostituire quelle settecentesche create da Sebastiano Galeotti dopo i lavori ottocenteschi di ristrutturazione operati da Giuseppe Maria Talucchi.
Collezione: Collezione di disegni di Riccardo Lampugnani del Museo Poldi Pezzoli
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/2o070-00126/
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