Magnifico interno con statue di ispirazione classica
Juvarra Filippo (attr.)
Descrizione
Identificazione: Architettura illusionistica
Autore: Juvarra Filippo (attr.) (1676/ 1736)
Cronologia: ca. 1700 - ca. 1710
Tipologia: disegno
Materia e tecnica: carta bianca / inchiostro bruno, acquerellatura bruna
Misure: 230 mm x 185 mm
Notizie storico-critiche: Il riferimento a Iuvarra deriva, oltre che da alcune analogie stilistiche, dalla presenza di un'indicazione sul supporto che segnala "Panfili Pio di Fermo (?) da una cartella del Iuvarra". Compare anche una scritta appena leggibile apposta probabilmente dal collezionista Lampugnani: "L. Van Ville (forse Vanvitelli ?), Iuvarra". L'attribuzione dubitativa a Iuvarra, architetto e scenografo messinese attivo per anni a Torino, ove realizzò gran parte delle sue opere divenendo primo architetto di corte, benchè con alcune cautele dovute al fare più corsivo, potrebbe essere in parte confermata dal confronto con alcune opere certe dell'autore. La costruzione spaziale qui risulta basata sull'alternarsi delle superfici curvilinee del grandioso edificio circolare a pianta centrale, le cui superfici si aprono in nicchie adorne di statue classiche, interrotte dall'intersezione di due gallerie laterali inquadrate da colonne corinzie, e da una apertura prospettica verso il fondo; un alto tamburo domina la statua equestre posta al centro della composizione. Il forte impianto a prospettiva centrale può essere assimilato a talune composizione iuvarriane conservate presso la Biblioteca Nazionale di Torino in cui è evidente l'impostazione architettonica dell'autore (cfr. M. Viale Ferrero, 1970, Cortile, n. 123 e Atrio e cortile, n. 126; vd. anche V. Viale, 1966, n. 35 e n. 37). Il motivo del monumento equestre è presente invece in alcuni disegni dei Musei Civici dii Torino (cfr. V. Viale, 1966, n. 145 e 147) che manifestano inoltre lo stesso modo di ombreggiare il primo piano; che nel caso del disegno Lampugnani l'inquadratura viene delimitata da due statue sdraiate, mentre morbide penombre intermedie tendono forniscono il senso della profondità alla scena. Simile impostazione con edificio a pianta centrale compare anche nell' "Interno di tempio" del Victoria and Albert Museum di Londra (cfr. M. Viale Ferrero, 1970, n. 109). Una Corte Regia con monumento equestre del Museo Teatrale alla Scala di Milano è stata riferita alla realizzazione di Iuvarra per il Teatro Ottoboni di Roma (1710).
Si segnala che l'attività scenografica di Iuvarra a Torino, ove l'architetto compie la maggior parte delle sue opere per la corte, è invece piuttosto scarsa: è nota attraverso un'incisione, la decorazione del teatrino di Palazzo Reale in occasione delle nozze di Carlo Emanuele III, Principe di Piemonte, con Anna Cristina di Salzbach, avvenute nel 1722.
Collezione: Collezione di disegni di Riccardo Lampugnani del Museo Poldi Pezzoli
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/2o070-00151/
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