Scena raffigurante la sala nella reggia di Serpedonte

Vigna Gaetano

Scena raffigurante la sala nella reggia di Serpedonte

Descrizione

Identificazione: Interno

Autore: Vigna Gaetano (1750 ca. / 1819 ca.)

Cronologia: ca. 1799

Tipologia: disegno

Materia e tecnica: carta bianca / inchiostro bruno, acquerellatura colorata

Misure: 470 mm x 345 mm

Notizie storico-critiche: Il disegno si riferisce all'opera "Argea" (atto I, sc. 2) programmata per il 1799 al Teatro Regio di Torino, nominato quell'anno "Teatro Nazionale". E' stato presentato alla mostra torinese del 1980 come caso significativo del periodo di dominazione francese, durante il quale alcune opere teatrali programmate per quella stagione vennero riproposte con alcune modifiche per renderle più adatte alle esigenze del nuovo regime repubblicano (cfr. Viale Ferrero 1980, p. 812-3 e p. 1495; la Viale Ferrero lo segnala in "La scenografia dalle origini al 1936", in "Storia del Teatro Regio di Torino", 1980, p. 317-9, come Raccolta Lampugnani; nella cartellina che contiene il disegno vi è un appunto di Lampugnani che indica una segnalazione del 1979 della Viale stessa, compare inoltre la scheda del prestito alla mostra torinese, dalla quale risulta restituito il 9/10/1980).
La figura di Gaetano Vigna risulta poco nota. Incerta la data di nascita, come pure quella di morte. Dichiarato "avanti negli anni" nel 1819 (M. Paroletti, "Turin e ses curiosités", 1819, p. 414) potrebbe essere nato attorno al 1745-50 ca. Egli è attivo con il fratello Giacinto come decoratore di ambienti. C. Rovere, nella "Descrizione del Reale Palazzo di Torino" (Torino, 1858, p. 70) cita un Vigna tra i decoratori di Palazzo Reale a Torino nel tardo '700. Gli è riferita la decorazione di volte e pareti della chiesa di S. Michele a Centallo nel 1808. Entrambi i fratelli risultano scenografi del Teatro Regio di Torino per la stagione 1798/99, programmata dalla Società dei Cavalieri in epoca di ancien régime e svoltasi nel 1799 durante il periodo repubblicano.
Le sue opere denotano una certa adesione al gusto classicista, che si rivela nella compostezza e regolarità delle sue composizioni, che viene definto dalla Viale Ferrero "galliaresco e tradizionale" (Viale Ferrero, Cultura figurativa ...1980, p. 813). La studiosa segnala inoltre che "La Sala per Argea fu eseguita, o rimaneggiata, dopo l'occupazione francese perchè in un fregio compaiono fasci, bipenni, e altri emblemi rivoluzionari".

Collezione: Collezione di disegni di Riccardo Lampugnani del Museo Poldi Pezzoli

Collocazione

Milano (MI), Museo Poldi Pezzoli

Credits

Compilazione: Ranzi, Anna (2007)

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