Kirin
Kangyoku
Descrizione
Identificazione: ANIMALE FANTASTICO
Autore: Kangyoku, esecutore
Cronologia: ca. 1950 - ca. 1974
Tipologia: scultura
Materia e tecnica: legno bosso tinto
Misure: 30 mm x 20 mm x 76 mm
Descrizione: Il kirin (in cinese qilin) è un animale della mitologia estremo-orientale, per certi versi assimilabile all'unicorno della tradizione occidentale: è solitamente raffigurato con un corpo di cervo con pelle squamata, coda di bufalo, zoccoli di capra e testa simile a quella di un drago dalla quale si differenzia però per la presenza sulla fronte di un corno coperto di pelo (in alcuni casi i corni possono essere due oppure tre).
Notizie storico-critiche: Il modello di questa iconografia si deve a Tomotada e altri artisti di Kyoto attivi nella seconda metà del XVIII secolo, i quali si ispirarono probabilmente ad un'illustrazione del Morokoshi kinmo zui ("Enciclopedia illustrata della Cina") pubblicata nel 1719 (vol. 13, p. 9a) che costituisce l'unica immagine conosciuta di kirin seduto. L'animale era stato illustrato anche in precedenti lavori a stampa, come il Kinmo zui del 1666 e il Wakan sansai zue del 1712-1716, o successive come l'Ehon shaho bukuro di Tachibana Morikuni (1720), ma in posizioni diverse. Tra le molte versioni di questo soggetto, si segnalano qui gli analoghi kirin attribuiti a Tomotada conservati nel Museum of Fine Arts di Boston (Earle 2001, pp. 111-114, nn. 75-78) e quello dello stesso artista nel Los Angeles County Museum of Art, collezione Bushell (Goodall 2003, n. 191). L'uso del legno per la resa di questo soggetto, di solito intagliato in avorio, è abbastanza raro: tra i su citati pezzi del Museo di Boston il n. 78 è, come questo della collezione Lanfranchi, in legno di bosso.
Secondo il Davey (comunicazione orale), si tratta di una delle prime opere di questo netsukeshi, nella quale predominano ancora elementi di incertezza.
Collezione: Collezione di netsuke di Giacinto Ubaldo Lanfranchi del Museo Poldi Pezzoli
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/2o090-00326/
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