Mosè e il roveto ardente
Ronchelli Giovan Battista (e aiuti)
Descrizione
Autore: Ronchelli Giovan Battista (e aiuti) (1715/ 1788)
Cronologia: ca. 1777 - ca. 1788
Materia e tecnica: affresco
Notizie storico-critiche: La Camera del letto giallo è percorsa da una finta cornice architettonica che corre in modo continuo per tutte e quattro le pareti. Si staglia su un fondo grigio in cui risaltano gli illusionistici elementi architettonici in tonalità più chiara. Ogni fascia si caratterizza per una cornice mistilinea centrale che racchiude un episodio della Vita di Mosè e due putti che si dispongono lateralmente alla stessa con atteggiamenti diversi. Ogni angolo è invece sottolineato da una cornice architettonica con evidenti anse laterali su cui spicca, su fondo giallo, un mascherone dipinto in azzurro. Sulla parete di fronte all'ingresso, si trova l'episodio di Mosè e il roveto ardente. Questo riquadro si caratterizzata per una tavolozza con cromiapiuttosto accentuata, lievi sfumature e sottili passaggi chiaroscurali. Si veda, ad esempio, il manto ocra di Mosè dai sottili trapassi chiaroscurali, o la luce intensa dell'apparizione di Dio in contrasto col verde cupo dell'erba. In primo piano il piccolo gruppo di pecore. A destra, esterno alla raffigurazione centrale, un putto dipinto in ocra con sottili rialzi in bianco, dal viso volto verso il basso è circondato da un serto di fiori dai vivaci colori, mentre a sinistra è raffigurato con il braccio destro alzato mentre gioca con un serto di foglie verdi. I due mazzi di fiori laterali sono diposti come ghirlande, poichè un ramo con foglie si collega con la voluta a ricciolo della conchiglia del mascherone, dando appunto l'idea di continuità. Si evidenzia, inoltre, come l'uso profano di temi sacri sia piuttosto caratteristico, nella Lombardia settecentesca: in questo caso vengono privati della loro carica profetica e si riducono a gradevoli digressioni quali exempla su cui meditare nell'intimità di un ambiente a carattere privato. La qualità non sempre continua fa propendere per un massiccio intervento di aiuti del maestro Ronchelli. Si ritiene che questo nuovo intervento decorativo sia stato promosso da Giuseppe II Della Porta, da un lato per porre riparo ai disastri dell'alluvisone del 1755, dall'altro per la volontà di rinnovare la villa alla luce delle novità milanesi. L'autore fu allievo di Francesco Mancini a Roma, per poi diventarlo del Magatti al suo ritorno in patria. Il suo linguaggio si caratterizza per una oscillazione tra suggestioni barocchette desunte dal Magatti, riconoscibili nella scioltezza dell'assetto compositivo e nella morbidezza di modellato della figura, qua e là interrotte da rigidezze caratteristiche da un fare più pesante e con anticipazioni neoclassiche, riconoscibili soprattutto nelle architetture.
Collocazione
Casalzuigno (VA), Museo Villa della Porta Bozzolo
Credits
Compilazione: Faraoni, Monja (2003)
Aggiornamento: Faraoni, Monja (2007)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/2p030-00122/
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