Lampadario
manifattura di Meissen
Descrizione
Ambito culturale: manifattura di Meissen
Cronologia: ca. 1890 - ca. 1910
Tipologia: ceramiche
Materia e tecnica: porcellana / smaltatura
Misure: 50 cm x 180 cm
Descrizione: Il lampadario è costituito da un fusto centrale aperto a corolla con fiori ed uccellini dal quale partono gli otto bracci portalampade arricchiti da mazzi di fiori, in cui prevalgono le rose. La parte centrale presenta dei putti seduti in una sorta di giardino fiorito.
Notizie storico-critiche: La manifattura di Meissen, luogo non lontano da Dresda, venne fondata per volere di Augusto II di Sassonia. Dopo una serie di esperimenti a partire dal 1694 di E.W. von Tschirnhausen e, soprattutto, dell'alchimista J. F. Bottger al quale si deve l'invenzione dell'impasto a base di caolino, quarzo e fondente, che costituisce la porcellana, la produzione vera e propria iniziò nel 1710. Inizialmente la fabbrica venne diretta da Augusto II di Sassonia in persona fino al 1733, anno della sua morte, per poi passare a suo fratello Augusto III insieme al conte Heinrich von Bruhl fino al 1763. Nel 1724 venne introdotta la marca di fabbrica costituita da due spade incrociate dipinte in blu sottovernice, rimasta fino ai nostri giorni. Dal 1710 al 1719 la produzione è sperimentale, caratterizzata da una grande sobrietà e da un forte senso plastico; dal 1720 al 1756 è il momento più importante della manifattura, con la ripresa dello stile Imari con rosso e oro predominante. 1763-1774 periodo del "Punto" per l'uso di inserire un punto fra le else delle spade, è detto anche "periodo Accademico"; 1774-1814 periodo "Marcolin" dal nome del conte Camillo che diresse la manifattura; 1890-1910 quello Floreale, a cui appartiene l'oggetto in esame. Il lampadario è sicuramente un esempio notevole della produzione floreale.
Collocazione
Milano (MI), Casa Necchi Campiglio
Credits
Compilazione: Faraoni, Monja (2004)
Aggiornamento: Basilico, Andrea (2011); Basilico, Andrea (2012)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/2p030-03150/
NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).