Studio per il lutto

Boccioni, Umberto

Studio per il lutto

Descrizione

Identificazione: figure maschili e femminili piangenti

Autore: Boccioni, Umberto (1882-1916)

Cronologia: 1910

Tipologia: disegno

Materia e tecnica: carta / inchiostro di china

Misure: 19 cm x 4 cm x 15 cm ; 46.5 cm x 4 cm x 36 cm

Descrizione: Schizzo di studio con le linee dinamiche di forza di un gruppo di donne impegnate a sostenere la figura centrale abbandonata tra loro con le braccia levate al cielo.

Notizie storico-critiche: L'opera donata da Claudia Gian Ferrari al FAI è la seconda versione di bozzetto che si trasformerà poi nel 1910 nell'opera "Il lutto" di Umberto Boccioni, oggi in collezione privata. Se la prima versione partiva da un'iconografia più tradizionale questa seconda versione mette al centro le donne piangenti intente a sorreggere la persona più disperata del gruppo, riversa all'indietro sulle altre con le braccia aperte quasi fino a distorcerle. Mettere al centro il punto di origine della disperazione permette a Boccioni di giocare su una composizione totalmente nuova, dilaniante, che deflagra dal centro dell'opera spazzando via tutto il resto: la bara che viene portata via nell'angolo in alto a sinistra, le due parti semivuote a sinistra e destra nel disegno che chiudono e serrano la composizione e che diverrano poi nella versione finale cuscini di fiori. Recenti studi (F. Fergonzi, Boccioni verso il 1910, qualche fonte visiva, in "LÂ'uomo nero. Materiali per una storia delle arti della modernità ", I [2], 2004, pp. 15-37) hanno ricondotto lo schema e la resa de "Il lutto" alla conoscenza di opere grafiche di "Käthe Kollwitz" (in particolare un foglio del Bauernkrieg), per il motivo delle braccia levate delle donne, e di Félix Vallotton (il disegno "Le mauvais pas") per quello dei necrofori.

Collocazione

Milano (MI), Casa Necchi Campiglio

Credits

Compilazione: Cresseri, Marco (2009)

Aggiornamento: Basilico, Andrea (2011); Basilico, Andrea (2012); Le Donne, Maria Elisa (2019)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).