Figura maschile
primitivo Kissi
Descrizione
Ambito culturale: primitivo Kissi
Cronologia: 1800 - 1849
Materia e tecnica: pietra / scultura
Misure: 14 cm x 15 cm x 36 cm
Descrizione: Figura virile con le mani sul ventre
Notizie storico-critiche: Primitivo Kissi, zona di Fangamadou, Guinea. Si veda l'expertise di Franco Monti allegato alla documentazione fotografica. Figura con arti inferiori breviformi e flessi, ventre prominente forato e grande testa poggiante su collo cilindrico, forata sulla sommità . Il volto presenta occhi sormont
ati da pesanti palpebre, naso dalla grandi narici e bocca ellissoidale aperta. I fori fanno supporre un uso sacrificale della statua. I Mende collocano queste statue in altari per proteggere i campi di riso e propiziare raccolti abbondanti; se questo non avviene le statue vengono frustrate. La scultura in pietra ha una sua tradizione nella regione che risale indietro nel tempo, come è in particolare il caso dei cosiddetti nomoli, statue at
tribuite ai Sapi della Sierra Leone. Si conoscono più di quattrocento di
queste sculture e si ritiene che abbiano diverse centinaia di anni, ma nessuno di essi è stato scoperto in un contesto archeologico e dunque resta
no per gli storici un mistero. A trovarli sono i contadini quando zappano il terreno o i pescatori mentre pescano nei fiumi. Le interpretazioni che ne danno sono diverse in rapporto alla popolazione cui appartengono. Un nesso potrebbe esservi con i cosiddetti avori afro-portoghesi, oggetti in avorio commissionati da mercanti portoghesi alla fine del XV secolo e realizzati da artisti. Nel caso delle figurine in pietra appare però improbabil
e che siano stati i Portoghesi stessi allÂ'origine di questa produzione i
n quanto nessuna di esse sembra aver raggiunto lÂ'Europa allÂ'epoca e pe
rché, diversamente da altri casi, nessuno dei soggetti rappresentati ha t
ratti o indumenti che possano identificarli come Portoghesi. Il ritrovamento recente di una statuina in legno che presenta evidenti somiglianze stilistiche con i nomoli in pietra e che è stata datata al radiocarbonio fra
il 1190 e il 1394 sembra far risalire nel tempo lÂ'origine di queste scul
ture e avvalorarne lÂ'origine locale. La scultura della pietra in Africa
non è molto frequente e perlopiù si ricorre, come in questo caso, a piet
re morbide come la steatite, facilmente lavorabili anche con attrezzi rudimentali. Non sembra però che si possano stabilire legami con altri centri
africani della scultura in pietra, come quello dei Bakongo, stanziati sulla costa atlantica, nellÂ'attuale Repubblica Democratica del Congo. (Ivan
Bargna)
Collocazione
Varese (VA), Villa e Collezione Panza
Credits
Compilazione: Cresseri, Marco (2008)
Aggiornamento: Gasparini, Erica (2021)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/2p100-01409/
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