Figura femminile che allatta

primitivo Bozo

Figura femminile che allatta

Descrizione

Ambito culturale: primitivo Bozo

Cronologia: 1800 - 1849

Materia e tecnica: terracotta / modellatura, patinatura

Misure: 21 cm x 20 cm x 42 cm

Descrizione: Donna che allatta un bambino

Notizie storico-critiche: Primitivo Bozo, regione di Segou, Mali. Si veda l'expertise di Franco Monti allegato alla documentazione fotografica. Della figura femminile è rapp
resentato il busto, poggiante su una base circolare. Le forme massicce e piene sono dinamizzate dal movimento avvolgente delle braccia della madre e del bambino, a figura intera, che si aggrappa al suo seno. Diversamente da molte rappresentazioni scultore africane di maternità, le due figure no
n sono semplicemente giustapposte ma interagiscono creando un tutt'uno.
Non si tratta tuttavia di una rappresentazione aneddotica ed emozionale della maternità quanto simbolica e per questo dal volto della donna è asse
nte, almeno apparentemente, una qualsiasi espressione psicologica. Tradizionalmente in Africa la prosperità e la riuscita nella vita si misurano co
n il numero dei figli e la sterilità, al contrario, segna spesso il falli
mento della propria esistenza. Il fare un figlio non è una questione che
riguarda solo la coppia ma la rete sociale più ampia di famiglie allargat
e e gruppi clanici e richiede la partecipazione e l'appoggio degli anten
ati. Gli stessi bambini che nascono non sono in realtà mai 'nuovi' ma
sono spesso visti come reincarnazioni degli spiriti dei deceduti. Una lunga catena tiene insieme i vivi e i morti, questo e l'altro mondo. La ste
ssa mortalità infantile può essere spiegata come un ritorno dello spirit
o disceso in terra al mondo da cui è venuto; quando la cosa si ripete piÍ
¹ volte, rituali e offerte possono essere richiesti per convincere lo spirito a restare. Le maternità, in genere, presentano proprio l'antenata o
una divinità la cui protezione è indispensabile affinché la fecondazio
ne possa avvenire. Si tratta dunque di figure che non si limitano a rappresentare la maternità come tema di carattere generale, o che rimandano a s
torie e biografie individuali ma che piuttosto consentono di avere dei figli propiziando la gravidanza. L'enfasi è posta sulla figura della madre
mentre il bambino appare come secondario. La marginalità del bambino si
ricollega al carattere relativamente indeterminato e indeciso che gli è a
ttribuito da molte culture africane: venuto dall'altro mondo, resta a lu
ngo sulla soglia e molto spesso torna indietro prima ancora di acquisire, crescendo nel proprio gruppo, una piena umanità, quella che gli deriva da
ll'acquisizione e condivisione di tutti quegli elementi culturali che lo
qualificano come uomo o come donna. La sua alla nascita è cioè una prom
essa di umanità più che un'umanità effettiva e compiuta, come è inve
ce il caso della madre che lo genera. (Ivan Bargna)

Collocazione

Varese (VA), Villa e Collezione Panza

Credits

Compilazione: Cresseri, Marco (2008)

Aggiornamento: Gasparini, Erica (2021)

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