Figura maschile

primitivo Dogon

Figura maschile

Descrizione

Ambito culturale: primitivo Dogon

Cronologia: 1800 - 1849

Materia e tecnica: legno / scultura

Misure: 13 cm x 16 cm x 70 cm

Descrizione: Immagine di antenato (feticcio)

Notizie storico-critiche: Primitivo Dogon, regione di Bandiagara, Mali. Si veda l'expertise di Franco Monti allegato alla documentazione fotografica. La statua poggia su un basamento cilindrico deteriorato intagliato nello stesso blocco di legno da cui è tratta la figura. La figura è caratterizzata da un lungo torso ci
lindrico con braccia flesse e allungate lungo il corpo e mani (dita non indicate) giunte sul ventre, sopra il pene. Le gambe breviformi, sono piegate evidenziando le ginocchia, mentre le cosce formano un piano che prosegue nella parte posteriore con la sporgenza delle natiche. Le spalle indicate da un piano cilindrico, Il collo corto e inanellato. Il volto presenta occhi a chicco di caffè in leggero rilievo, naso a freccia (stilema tipico
della scultura dogon). Sulla testa due creste in rilievo che si incrociano ad angolo retto, con lÂ'una che si prosegue lungo il setto nasale e lÂ'
altra che trova un prolungamento nelle orecchie triangolari. La bocca aperta è di forma ellissoidale. Alla base del mento un rilievo inciso a linee
verticali a indicare la barba. Le statue dogon sono utilizzate in contesti sacrificali e costituiscono di fatto degli altari. La loro funzione (Van Beek 1988) sarebbe quella di rappresentare colui che effettua il sacrificio e il problema che vuol risolvere, attraendo l'attenzione degli esseri soprannaturali e rafforzando il contatto con essi. Le statue vengono scolpite dai fabbri (alcuni dei quali sanno anche scolpire il legno) sulla base delle indicazioni tratte da un rito di divinazione che fa uso di conchiglie (cauri) o che interpreta le tracce lasciate dalla volpe sul terreno (Griaule, Dieterlen 1965). Idealmente le sembianze della figura dovrebbero legarsi alla persona che ne farà uso anche se poi in realtà stile e iconogr
afia sono convenzionali e una stessa statua può poi essere usata da più
persone. Solo occasionalmente, quando il proprietario originario è decedu
to e passa a un figlio, la statua può essere vista come una figura di "an
tenato". Queste statue hanno la funzione di veicolare la preghiera della persona che le possiede. La loro postura può indicare la posizione di preg
hiera (in ginocchio o con le braccia levate al cielo) oppure lo status sociale che si vuole raggiungere o ancora una qualche rivelazione avuta in sogno. (Ivan Bargna)

Collocazione

Varese (VA), Villa e Collezione Panza

Credits

Compilazione: Cresseri, Marco (2008)

Aggiornamento: Gasparini, Erica (2021)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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