Figura maschile

primitivo Mambila

Figura maschile

Descrizione

Ambito culturale: primitivo Mambila

Cronologia: 1800 - 1849

Materia e tecnica: terracotta / modellatura

Misure: 17 cm x 17 cm x 43.5 cm

Descrizione: Figura virile

Notizie storico-critiche: Primitivo Mambila, confine Camerun-Nigeria. Si veda l'expertise di Franco Monti allegato alla documentazione fotografica. Figura maschile (pene in evidenza) in posizione eretta, ricoperta sia nella parte anteriore che posteriore da protuberanze che potrebbero richiamare le scarificazioni cheloidali che le donne portavano sul ventre. Lunghe braccia inanellate (incisioni) con mani affiancate, poste sotto il mento. Gambe breviformi con superficie incisa (tre linee oblique) e grandi piedi conici e dita marcate da incisioni parallele. Grande bocca spalancata con lingua in mostra. Occhi ellissoidali concavi (la cui forma è ripresa nelle orecchie). La testa è per
corsa da una cresta saggitale ai cui lati sono poste due protuberanze a forma di chicco di caffè; incisioni parallele sulla nuca a indicare i capel
li. I Mambila sono una popolazione di circa cinquantamila persone stanziate sugli altopiani fra Nigeria e Camerun (divisione conseguente alla spartizione coloniale anglo-tedesca). Vivono prevalentemente di agricoltura (mais, sorgo, manioca, ignami, arachidi) ma anche allevamento a partire dagli anni Â'30 e caffè dagli anni Â'50, coltura per lÂ'esportazione che ha
portato a una monetizzazione dellÂ'economia e alla deforestazione della r
egione. Mentre in altre parti dÂ'Africa la terracotta è lavoro esclusiva
mente femminile, fra i Mambila, almeno in linea di principio, poteva essere svolto sia da uomini che da donne (Gosselain 2000). Poco si sa sullÂ'us
o di questi oggetti anche se si pensa possano essere stati usati per proteggersi dai furti o in riti di circoncisioni e di guarigione. I due orifizi posti sul fianco destro e sulla schiena di questa figura lasciano supporre che fossero destinati a ospitare una sostanza che attivava la figura in un contesto rituale o terapeutico. Pare però che possano avere anche la
funzione opposta: quella di privare la figura del suo potere per poterne prendere possesso. Gebauer nel 1961 riferiva di statuine in terracotta (mantab) usate come guardiani dei boschetti di palme da vino: si riteneva che avrebbero reso i ladri. impotenti Le statue potevano essere sepolte con i loro proprietari oppure il loro potere trasferito ad altre persone attraverso rituali appropriati. (Ivan Bargna)

Collocazione

Varese (VA), Villa e Collezione Panza

Credits

Compilazione: Cresseri, Marco (2008)

Aggiornamento: Gasparini, Erica (2021)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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