Figura femminile
Viani, Lorenzo
Descrizione
Autore: Viani, Lorenzo (1882/ 1936), esecutore
Cronologia: 1920
Tipologia: disegno
Materia e tecnica: carta / acquerellatura
Misure: 300 mm x 400 mm
Descrizione: Disegno.
Notizie storico-critiche: Lorenzo Viani (Viareggio, 1 novembre 1882 - Ostia, 2 novembre 1936) è stato un pittore e scrittore italiano.
Trascorse gli anni della sua infanzia nella Villa Reale di Viareggio in quanto suo padre era al servizio di Don Carlos di Borbone; fino a che il padre ebbe questo lavoro le condizioni familiari di Lorenzo furono abbastanza tranquille. Frequentò la scuola elementare ma solo fino alla terza classe perché l'esperienza scolastica si arrestò per una congenita insofferenza a ogni forma di disciplina, il tarlo dell'anarchia si era già insinuato nella giovane mente.
Quando il padre fu licenziato dal servizio, la famiglia Viani conobbe la miseria, condizione umana che non era sconosciuta al giovane Lorenzo il quale a causa del suo carattere ribelle ed introspettivo passava molto del suo tempo girando per i boschi e la spiaggia della darsena viareggina, spettacolo quotidiano di miseria e di squallore e, a contatto con la "canaglia" asservita ai Borboni, il ragazzo precocemente segnato dalle difficoltà della vita, confessò un giorno alla madre di essere ossessionato dal pensiero della morte.
Nel 1893 viene messo a lavorare nella bottega del barbiere Fortunato Primo Puccini, dove resta come garzone per diversi anni e incontra personaggi di primo piano come Leonida Bissolati, Andrea Costa, Menotti Garibaldi, Giacomo Puccini, Gabriele D'Annunzio e conosce il pittore Plinio Nomellini che ebbe un'influenza positiva nella maturazione artistica del ragazzo. Incomincia a disegnare con crescente interesse e un ritratto del musicista Giovanni Pacini attira l'attenzione dei viareggini; intraprende i suoi primi viaggi esplorativi a Pisa e a Lucca.
In Versilia e in altre località italiane la lotta di classe si fa sempre più aperta; folle esagitate, precedute da bandiere nere, invadono le piazze dei paesi, stazionano davanti ai forni, frantumano le vetrine. L'incontro con il sociologo Pietro Gori e i frequenti contatti con i socialisti Vico Fiaschi e Luigi Salvatori decidono la definitiva adesione di Viani all'anarchia; talvolta il giovane dorme sulle pietre del molo o passa le notti al "Casone", ritrovo abituale di vagabondi, di ricercati e di liberi pensatori.
Su consiglio di Plinio Nomellini, che lavora a Torre del Lago, si iscrive all'Istituto d'Arte Passaglia di Lucca, dove frequenta più o meno tre anni di lezioni, dal 1900 al 1903 e dove conosce anche Moses Levy e Spartaco Carlini. Nel 1904 viene ammesso alla Libera Scuola di Nudo annessa all'Accademia di Belle Arti di Firenze, dove segue i corsi di Calosci e Giovanni Fattori, pur continuando a dimostrare una chiara insofferenza per le discipline accademiche.
Ritornato a Viareggio si stabilisce a Torre del Lago ed entra a far parte della "Compagnia della Bohème"; frequenta Giacomo Puccini, che considera con ironia i soggetti dei suoi dipinti; Plinio Nomellini continua invece a incoraggiare le sue ricerche pittoriche. Nella redazione fiorentina del Popolo incontra il poeta ligure Ceccardo Roccatagliata Ceccardi, che va cercando proseliti per la sua Repubblica d'Apua.
Viani espone alcuni disegni alla VII Biennale di Venezia, che, grazie alla recensione di Luigi Campolonghi, avviano la leggenda del pittore dell'orrido e della miseria. Durante questa esposizione scopre l'opera di Laermans e simpatizza con Umberto Boccioni; partecipa all'Esposizione nazionale d'arte umoristica di Messina e riceve la prima medaglia della sua vita. In novembre è a Genova, dove collabora con disegni satirici alla rivista anticlericale La Fionda, diretta da Luigi Campolonghi e illustra La zattera dello stesso e infine il poemetto in lingua ligure I ribelli di Francesco Muratorio, che viene pubblicato l'anno successivo. In questo soggiorno Viani matura un notevole orientamento pittorico.
All'inizio del 1908 è a Parigi dove ha modo di visitare la retrospettiva di Van Gogh, allestita alla Galene Bernheim-Jeune. Dopo un breve soggiorno in casa Fleury, approda al dormitorio pubblico de la Ruche, in rue Dantzig; inizia la sua dura esistenza che sarà rievocata in Parigi (1925). A Parigi dove resterà più o meno un anno il soggiorno a lungo desiderato si rivelerà denso di difficoltà economiche e di solitudine, ma comunque positivo per le esperienze fatte e per i personaggi artistici conosciuti.
Ritornato in Italia continua a detestare i ritrovi mondani e non avvia alcun sodalizio consistente; in aprile la Biennale di Venezia rifiuta le sue opere. Le condizioni economiche e psicologiche di Viani si fanno sempre più preoccupanti; ritorna a Viareggio nella sua vecchia casa e riprende a frequentare gli anarchici locali. (segue in AN)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
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