Pantera ferita

ambito lombardo

Pantera ferita

Descrizione

Ambito culturale: ambito lombardo

Cronologia: ca. 1940

Tipologia: scultura

Materia e tecnica: metallo / argentatura, doratura; legno

Misure: 44.7 cm x 16.5 cm x 20 cm

Descrizione: Fiera ferita in metallo dorato e argentato nei modi del Cacciapuoti.
La figura è ricoperta in metallo argentato con processo elettrolitico.

Notizie storico-critiche: Donazione fatta da Roberto e Isabella Ubaldi in memoria di Maria Antonia Gianetti che per cinquant'anni esercitò il mestiere di antiquario a Milano, in via Gesù 7.
La manifattura di ceramiche artistiche "Cacciapuoti" viene fondata a Napoli da Cesare Cacciapuoti, appartenente ad una famiglia di maiolicari campani.
Il figlio Giuseppe (1828-1896) eredita la ditta intorno al 1880 anno in cui sono esposti, prima a Torino e poi a Milano, alcuni suoi lavori.
Nella fabbrica lavora anche il fratello Ettore che presenta alcune sue ceramiche all'Esposizione di Parigi del 1889.
All'inizio del Novecento la manifattura, specializzata in terrecotte ad imitazione del bronzo e del rame, è gestita dai figli di Giuseppe, Cesare (che apre nel 1883 una manifattura in proprio associandosi al fabbricante di stoviglie Schioppa), Ettore e Guglielmo.
Tra i collaboratori di questo primo periodo ricordiamo il pittore Giovan Battista Foschi.
A cavallo tra fine Ottocento e inizio Novecento collaborano con la ditta pittori e modellatori di altissimo livello tra cui Attilio Pratella e Filippo Cifariello.
Nei primi anni del Novecento la manifattura passa nelle mani di Ettore e Guglielmo che lavorano per rendere la produzione più moderna e competitiva iniziando a produrre lavori in terraglia realizzati a colaggio.
Nel 1906 Ettore lascia la manifattura e si trasferisce a Parigi dove intraprende la carriera di pittore e Guglielmo rileva tutte le quote della fabbrica e la produzione continua.
Nel 1907 i figli di Guglielmo, Mario e Guido si trasferiscono a Treviso dove collaborano con la manifattura ceramica "Gregory" e dove conoscono Arturo Martini
Nel 1927 Mario e Guido, in società con Angelo Bignami che si occupa del settore commerciale ed amministrativo, lasciano Treviso e fondano a Milano, in viale Premuda 34, la manifattura di ceramiche artistiche "Mario Cacciapuoti & C." che rimane attiva fino al 1930.
Nel 1930 Mario muore prematuramente e la direzione della ditta resta nelle mani di Guido che avvia la manifattura sulla strada del successo realizzando una produzione di elevata qualità e quantità, sia di modelli che di pezzi.
Tra i ceramisti che lavorano per la manifattura si ricordano: Francesco De Matteis, Giuseppe Granello, Ruffo Giuntini, Silvio Righetto, Giuseppe Renda, Achille D'Orsi e De Martino.
In questi anni alcuni modelli a carattere animalista vengono forniti alla manifattura dallo scultore e ceramista Sirio Tofanari.
Estremamente curata dal punto di vista tecnico la produzione della ditta, che consiste in ceramiche tradizionali e moderne, soprammobili, statuine e figurine in costumi settecenteshi, riceve importanti riconoscimenti alle maggiori mostre italiane e straniere.
Negli anni a cavallo della seconda guerra mondiale tra i collaboratori della manifattura troviamo G. Y. Elcod.
Nel 1957 muore Guido Cacciapuoti e la ditta continua a produrre grazie all'opera dei soci e degli eredi con l'esclusione del primo figlio di Guido, Cesare (secondo del nome), che apre una sua manifattura, denominata "Cesare Cacciapuoti Ceramiche" rimasta attiva a Milano fino al 1962.
Negli anni Sessanta nel catalogo della ditta vengono introdotti lavori in porcellana.
La manifattura della famiglia Cacciapuoti chiude definitivamente i battenti nel 1982.
Numerose opere della "Gres d'Arte Cacciapuoti" fanno parte delle più importanti collezioni pubbliche e private di ceramica italiana del Novecento.

Collocazione

Milano (MI), Casa Necchi Campiglio

Credits

Compilazione: Basilico, Andrea (2012)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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