Bambocci che ballano il girotondo

Albrici Enrico; Bocchi Faustino (già attribuito)

Bambocci che ballano il girotondo

Descrizione

Autore: Albrici Enrico (1714/ 1775), pittore; Bocchi Faustino (già attribuito) (1659/ 1742), pittore

Cronologia: ca. 1763 - ca. 1773

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela / pittura a olio

Misure: 90 cm x 62.5 cm ; 101 cm x 5.4 cm x 73.3 cm

Descrizione: Il dipinto, a olio su tela, è opera di Enrico Albrici e raffigura una sce
na di genere con bambocci che ballano il girotondo. Di formato rettangolare orientato in orizzontale, è dotato di una cornice di epoca moderna.

Notizie storico-critiche: In un piccolo borgo, un gruppo di bambocci danza e balla il girotondo, mentre altri suonano strumenti musicali. In primo piano, sulla sinistra, il pittore ha inserito un dettaglio comico: un bamboccio approfitta del clima di festa e dellÂ'euforia generale per ubriacarsi bevendo da una grande bo
tte di vino. Pubblicato per la prima volta da Mariolina Olivari nel 1990 con la corretta attribuzione a Enrico Albrici, che sostituì quella a Faust
ino Bocchi, il dipinto apparteneva alla collezione Oldfield e fu venduto da SothebyÂ's a Londra il 19 gennaio 1966, per poi comparire sul mercato a
ntiquario bergamasco. A Londra lÂ'opera era stata venduta con il suo pend
ant, raffigurante Â'LÂ'arrivo della Dama sulla gallinaÂ', da cui già n
el 1990 risulta essere stato separato (il pendant fu registrato infatti presso la galleria bergamasca Previtali). Una copia del dipinto con varianti si conserva al Museo di Novara. Nato a Vilminore in Val di Scalve nel 1714, Enrico Albrici si formò inizialmente (1731-33) presso la bottega di Fe
rdinando Cairo a Brescia, per poi proseguire la propria carriera in autonomia. Attivo soprattutto in città, ma anche in Valminore e Valcamonica, si
specializzò inizialmente in monocromi. AllÂ'attività bresciana dellÂ'
artista risale la conoscenza di un nuovo genere pittorico, che non ebbe sviluppi al di fuori della Lombardia e che avrebbe determinato la sua fortuna: la bambocciata di nani. Per un secolo e mezzo la pittura di nani, che tra Sei e Settecento ebbero una popolarità figurativa senza precedenti, co
stituì lÂ'unico linguaggio sistematico e concluso della satira in pittur
a, legato al gusto del capriccio bizzarro, dello sberleffo e dello scherzo bonario. Iniziatore del genere fu Faustino Bocchi (1659-1741), allievo di Angelo Everardi detto Fiammenghino. In una lettera del 9 aprile 1761, spedita da Brescia e oggi in Accademia Carrara, Albrici si rivolse allÂ'inte
nditore e collezionista (forse anche mercante) bergamasco Ludovico Ferronati, raccontando di essere importunato da un veronese per la sistemazione di due dipinti raffiguranti dei Â'pigmeiÂ'. Negli anni successivi il pitt
ore sperimentò questo genere, ottenendo lÂ'apprezzamento di Giacomo Carr
ara e del Ferronati stesso, che lo incitarono a proseguire. Nel 1763 Albrici si trasferì con la famiglia a Bergamo, dove rimase fino alla morte, ch
e lo colse il 19 luglio 1773. Le sue bambocciate, raffiguranti sia battaglie tra nani e animali, sia scene di vita, sia opere di ispirazione letteraria (Swift, Â'I viaggi di GulliverÂ'; Parini, Â'Il GiornoÂ'), ebbero e
norme successo. Queste opere sono raramente datate; tuttavia, è possibile
ricostruirne la cronologia osservando le composizioni, che con gli anni diventarono più affollate e complesse. Apprezzato dai suoi contemporanei,
Enrico Albrici sarebbe stato ferocemente criticato a partire dalla seconda metà dellÂ'Ottocento; le sue bambocciate furono giudicate da Pasino Loc
atelli una Â'pittura dozzinaleÂ' (1869), frivola, testimonianza del decl
ino di unÂ'epoca e di una società. Per una rivalutazione del genere biso
gnerà attendere la mostra fiorentina sulla pittura di genere del Sei e de
l Settecento del 1922, mentre la ricostruzione della biografia e dellÂ'op
era dellÂ'artista è merito di Maria Adelaide Baroncelli (1965), a cui si
deve anche la separazione della personalità dellÂ'Albrici da quella di
Faustino Bocchi.

Collocazione

Bergamo (BG), Palazzo e Giardini Moroni

Credits

Compilazione: Colombi, Martina (2021)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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