Paesaggio con rovine, pastori e armenti

Cignaroli Vittorio Amedeo Gaetano; Carlevaris Luca (già attribuito); Cignaroli Giambettino (già attribuito)

Paesaggio con rovine, pastori e armenti

Descrizione

Identificazione: paesaggio con rovine, pastori e bestiame

Autore: Cignaroli Vittorio Amedeo Gaetano (1730/ 1800), pittore; Carlevaris Luca (già attribuito) (1663/ 1730), pittore; Cignaroli Giambettino (già attribuito) (1706/ 1770), pittore

Cronologia: 1750 - 1799

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela / pittura a olio

Misure: 109 cm x 144 cm ; 119.5 cm x 6 cm x 154 cm

Descrizione: Il dipinto, a olio su tela, raffigura paesaggio con rovine, figure e armenti. Di formato ovale orientato in verticale, è dotato di una cornice in l
egno dorato.

Notizie storico-critiche: Sulle rive di un lago popolato da rovine, due personaggi giocano con un cane, mentre in secondo piano altre figure navigano su piccole imbarcazioni e camminano su un ponte interrotto. In lontananza, avvolte da una leggera foschia, nubi e montagne occupano lo sfondo. Il dipinto, impostato allÂ'i
nterno di una tela ovale, ha un pendant. Ritorna anche in questo caso il paesaggio lacustre, chiuso da montagne e occupato da rovine. In primo piano un pastore, accompagnato da un piccolo gregge, suona il flauto rivolgendosi a una fanciulla, raffigurata di spalle. Sullo sfondo, unÂ'altra figura
femminile rincorre un gruppo di oche. La coppia di paesaggi è stata per
un grossolano errore per lungo tempo attribuita a Giambettino Cignaroli (1706-1770), autore di opere sacre attivo tra Verona e Venezia. LÂ'iconogra
fia e lo stile dei dipinti sono in realtà da collegare non tanto a Giambe
ttino, quanto a Vittorio Amedeo Gaetano Cignaroli (1730-1800), che condivide con il primo non solo il cognome, ma anche le origini veronesi. Il padre di Vittorio, infatti, era il pittore veronese Scipione. Nato a Torino nel 1730, Vittorio Amedeo Gaetano Cignaroli fu attivo dal 1749 al 1794, realizzando cicli di paesaggi, scene di caccia e cartoni per arazzi dal sapore arcadico, nei quali la tradizione veneta si fondeva con le novità della
pittura di genere francese. Fu particolarmente apprezzato dalla corte sabauda, per cui fu Â'pittore di paesaggi e boscherecceÂ'. I Savoia gli comm
issionarono la decorazione di Venaria, Moncalieri e Rivoli, della Palazzina di caccia di Stupinigi e di Palazzo Reale; per questi edifici realizzò
serie di dipinti, sovrapporte e cartoni. Morì a Torino nel 1800.

Collocazione

Bergamo (BG), Palazzo e Giardini Moroni

Credits

Compilazione: Colombi, Martina (2021)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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