Paesaggio con incendio
Roncelli Giuseppe
Descrizione
Identificazione: paesaggio con architetture, figure maschili e figure femminili
Autore: Roncelli Giuseppe (1661/ 1729), pittore
Cronologia: 1675 - 1724
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: tela / pittura a olio
Misure: 73 cm x 98 cm ; 83.7 cm x 4.5 cm x 108.5 cm
Descrizione: Il dipinto, a olio su tela, raffigura un paesaggio con incendio. Opera di Giuseppe Roncelli (1661-1729), è di formato rettangolare orientato in ver
ticale ed è dotato di una cornice in legno dorato.
Notizie storico-critiche: Il dipinto raffigura un tema ricorrente nella produzione di Giuseppe Roncelli, occasione per sperimentare contrasti di colore e sfumature ardite: l? ??incendio. Oltre il fiume, un castello è avvolto dalle fiamme, mentre su
l ponte e sulla riva si affollano persone in fuga. Il fuoco si è ormai al
largato anche ai villaggi sullo sfondo, da cui si elevano fitte nubi di fumo. LÂ'ambientazione notturna della scena rende il paesaggio infuocato dr
ammatico e cupo. La presenza di dipinti di Roncelli nelle abitazioni dei Moroni a Bergamo e a Stezzano (dove il pittore aveva anche realizzato degli affreschi) è documentata da Francesco Maria Tassi già nel 1793; testimo
nianze successive (Moratti, Haumann, Delogu, Mazzini) non permettono tuttavia di identificare queste opere. Ancora più complessa è la datazione de
i dipinti; non esistono infatti opere datate dallÂ'artista, utili appigli
per ricostruire lÂ'evoluzione della sua pittura. Preziosa in questo sens
o è la testimonianza di Francesco Maria Tassi, secondo il quale due furon
o le fasi della sua produzione: la prima caratterizzata dall'uso di colori pastello, tipici della pittura fiamminga; la seconda, più vivace, contra
ddistinta da forti contrasti cromatici e audaci sfumature tendenti al giallo. Giuseppe Roncelli era nato, secondo una tradizione mai smentita, a Candia nel 1661. Il padre, originario di Stezzano, si era trasferito a Creta con i fratelli in cerca di fortuna; rientrato in Italia nel 1669 in seguito allÂ'invasione turca dellÂ'isola, Giuseppe studiò a Bergamo, prima ne
lle scuole della Misericordia, poi in seminario. Grazie allÂ'appoggio pro
prio dei conti Moroni, ebbe la possibilità di diventare sacerdote e di la
urearsi in teologia. Nonostante la sua ordinazione, si dedicò per tutta l
a vita allÂ'arte, alla mondanità e allo sfarzo, frequentando non solo la
nobiltà bergamasca, ma anche quella padovana e veneziana. Lavorò a Vene
zia, Padova, Verona e Brescia; a Brescia conobbe probabilmente il pittore olandese Pieter Mulier detto il Cavalier Tempesta, che ebbe unÂ'enorme in
fluenza sulla sua pittura, orientandolo verso il paesaggio bucolico. Anche lÂ'incontro con il pittore veneziano Andrea Celesti, suo collaboratore p
er la realizzazione delle figure nei paesaggi, deve aver contribuito a indirizzarlo verso tematiche arcadiche. Dopo un soggiorno a Roma e un viaggio in Germania, Roncelli tornò a Venezia, Brescia, e infine a Stezzano, dov
e sostituì lo zio cappellano tra il 1704 e il 1713. Poi si trasferì a Be
rgamo, come direttore spirituale del seminario; in questa fase gli impegni pastorali ed ecclesiastici lo allontanarono dalla pittura, a cui poteva dedicarsi raramente. A Bergamo rimase fino alla morte, che lo colse il 20 marzo 1729. Celebrato per la sua abilità nel dipingere paesaggi e incendi
dal vero (Angelini 1720, Mazzoleni 1767, Tassi 1793, Lanzi 1809), Roncelli fu per lungo tempo confuso dalla critica con Pietro Ronzelli. Il recupero della sua figura, complessa da ricostruire perché documentata quasi solt
anto da opere custodite in collezioni private, si deve a Licia Carubelli (1982).
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/2p420-00281/
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