Paesaggio con pastori
De Leidi, Luigi detto il Nebbia
Descrizione
Autore: De Leidi, Luigi detto il Nebbia (1784-1853), pittore
Cronologia: 1800 - 1849
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: tela / pittura a olio
Misure: 55 cm x 4 cm x 46 cm
Descrizione: Il dipinto, a olio su tela, è un paesaggio con pastori attribuito al pitt
ore bergamasco Luigi de Leidi, detto Il Nebbia (1784-1853). Di formato rettangolare, è orientato in orizzontale e dotato di una moderna cornice in
legno dorato.
Notizie storico-critiche: La coppia di dipinti, attribuita al pittore bergamasco Luigi De Leidi detto il Nebbia (1784-1853), raffigura due paesaggi lacustri, incorniciati da montagne e popolati da figure e animali. Selvaggio e agreste è il paesagg
io alla sinistra del camino, attraversato da un sentiero fiancheggiato da alberi; più umanizzato è invece quello sulla destra, i cui personaggi si
aggirano intorno alle rovine di unÂ'antica abbazia, collocata su un prom
ontorio. Se la rovina gotica è un elemento tipico delle opere da cavallet
to del Nebbia, manca in entrambi i dipinti un aspetto ricorrente nella pittura del paesista bergamasco, a cui dovette il suo soprannome: lÂ'ambient
azione invernale, innevata o nebbiosa. Vissuto a cavallo tra Sette e Ottocento, Luigi De Leidi ebbe un ruolo fondamentale per lo sviluppo del paesismo bergamasco, che traghettò da soluzioni arcadiche verso il gusto romant
ico e la poetica del sublime naturale. Formatosi a Milano sotto la guida di Alessandro Sanquirico (1777-1849), fu soprattutto decoratore e scenografo, ma si occupò anche di pittura di paesaggio. Fu inoltre appassionato di
musica: è registrato come suonatore di fagotto dellÂ'orchestra del Teat
ro Sociale di Bergamo (1822-1824). Intorno al 1820 abbandonò la scenograf
ia per dedicarsi esclusivamente alla pittura di paesaggio, sia su parete (la sua impresa più celebre fu la decorazione del palazzo di Andrea Vertov
a a Costa di Mezzate, tra 1832 e 1833) che su cavalletto; in questa fase le sue opere, inizialmente influenzate dalla pratica scenografica, si avvicinarono alla sensibilità romantica, resa ricorrendo a una maniera istinti
va e poco accurata e a un tonalismo diffuso e morbido.
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
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