Busto di Giovanni Battista Palletta
Sangiorgio, Abbondio
Descrizione
Identificazione: Giovanni Battista Palletta
Autore: Sangiorgio, Abbondio (1798/ 1879)
Cronologia: ca. 1834
Tipologia: scultura
Materia e tecnica: marmo
Misure: 48 cm x 31.5 cm x 75 cm
Notizie storico-critiche: II 20 setembre 1832, a pochi mesi dalla scomparsa del celebre chirurgo, si aprì presso l'Ospedale Maggiore una sottoscrizione per realizzare un "monumento che verrà eseguito da rinomato artista e collocato di fronte a quello del dottor Motteggia". Data la notorietà del personaggio, consultato anche da Napoleone nel 1797 e autore di numerose opere scientifiche, all'appello aderirono trecentoquindici sottoscrittori, tra cui l'architetto Luigi Cagnola. Come scultore fu prescelto il Sangiorgio, allora all'apice della celebrità dopo la grandiosa realizzazione della sestiga a coronamento dell'arco della pace, fusa nel 1831. Il monumento, la cui parte architettonica fu progettata da Giulio Aluisetti, era costituito da un basamento recante a bassorilievo il bastone di Esculapio col serpente attorciliato e fiancheggiato da due civette, simbolo della sapienza; su di esso poggiava l'erma a grndezza maggiore del vero raffigurante il Palletta. Come è acaduto per la maggior parte dei monumenti ospedalieri, di tutto il complesso originario si è conservato solamente il busto, portato all'Abbazia di Mirasole nel 1942, mentre il basamento è andato perduto e solo una vecchia foto pubblicata dal Pasetti tramanda il ricordo dell'insieme. L'opera fu consegnata e inaugurata nel 1835, quando venivano saldate al Sangiorgio 171,06 lire (15 aprile) dopo un acconto di 858,50 lire, ma almeno il ritratto doveva essere stato terminato da tempo se poteva essere presentato a Brera nel 1834. I commenti con cui fu accolto in occasione dell'esposizione furono molto positivi: soprattutto si rilevava l'abilità del'artista nel conferire nobiltà "ad un viso caricato e laido come era quello del lodato grand'uomo" e nell'averlo "animato di vera vita". Il tema del ritratto era infatti uno dei più congeniali all'artista, capace di temperare le esigenze auliche di una raffigurazione commemorativa con quelle di una resa sottilmente naturalistica dell'effigiato. Sono le qualità che si riscontrano anche nel coevo ritratto di Vincenzo Monti, pure esposto a Brera nel 1934, condotto con l'equilibrato classicismo che distingue la produzione del Sangiorgio, ritratista prediletto dell'aristocrazia milanese.
Il basamento ideato per questo monu,mento, riccamente ornato, fu disegnato da Giulio Aluisetti e decorato da Gaetano Giorgioli. Nel 1951 era a Mirasole (Bascapè)
Collocazione
Provincia di Milano
Ente sanitario proprietario: Fondazione IRCCS Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico
Credits
Compilazione: Casero, Cristina (2002)
Aggiornamento: Cassinelli, Daniele (2007); Rebora, Sergio (2007)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/3n010-00178/
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