Busto di Giacomo Sannazzari della Ripa

Pacetti, Camillo

Descrizione

Identificazione: Giacomo Sannazzari della Ripa

Autore: Pacetti, Camillo (1758/ 1826), esecutore

Cronologia: post 1804 - ante 1810

Tipologia: scultura

Materia e tecnica: marmo

Misure: 57 cm x 27 cm x 77 cm

Notizie storico-critiche: Non si sono reperiti nelle carte ospedaliere elementi utili a chiarire le circostanze dell'acquisizione da parte della Ca' Granda di questo busto, la cui attribuzione era incerta tra un generico riferimento a "maniera canoviana, ca. 1804" e un'ascrizione a Gaetano Monti avanzata da Giorgio Nicodemi. Come invece è emerso dalle ricerche di Silvia Buchi, l'opera è menzionata dall'artista stesso in un inventario di sculture eseguite a Milano entro il1810 (documento conservato a Brera e pubblicato dal Samek Ludovici). Nella nota l'artista afferma esplicitamente che l'opera gli era stata commissionata dalla contessa Sannazzari, presumibilmente in ricordo del marito e quindi dopo la sua morte avvenuta nel 1804. L'arco cronologico entro il quale si colloca la sua esecuzione si restringe dunque tra questa data e il 1810.
Condotto secondo gli schemi idealizzanti della ritrattistica neoclassica, il ritratto non scava nella psicologia dell'effigiato, ma ne tratteggia con eleganza la fisionomia, fissa in un sorriso accennato cui la vacuità dello sguardo e la nudità da eroe antico conferiscono una serenità senza tempo. Del resto, se si confronta questo busto con il ritratto ufficiale del Sannazzari dipinto dal Borroni per la Quadreria dei Benefattori (cat. n. 151), si può constatare come l'opera del Pacetti non nasca da preoccupazioni realistiche ne si proponga di restituire un'immagine veritiera del personaggio, ma punti piuttosto verso una sua interpretazione in termini di distaccata classicità.

Collocazione

Provincia di Milano

Ente sanitario proprietario: Fondazione IRCCS Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico