Busto di Giambattista Monteggia
Pacetti, Camillo
Descrizione
Identificazione: Giambattista Monteggia
Autore: Pacetti, Camillo (1758/ 1826), esecutore
Cronologia: ca. 1815
Tipologia: scultura
Materia e tecnica: marmo
Misure: 45.5 cm x 24 cm x 69 cm
Notizie storico-critiche: Alla sua morte, nel 1815, un gruppo di amici e colleghi decise di onorarne la memoria con un monumento da collocarsi nell'atrio dell'Ospedale, all'ingresso della porta principale. L 'incarico fu affidato al Pacetti, allora insegnante di scultura presso l'Accademia di Brera e impegnato nelle due più importanti imprese artistiche della Milano neoclassica: l' Arco della Pace e il completamento della facciata del Duomo. Il monumento Monteggia - che inaugura la serie dei monumenti dedicati dall'Ospedale Maggiore ai suoi medici più insigni - fu concepito come un'erma classica posta sopra un basamento arricchito da una lapide e da vari ornamenti. Quest'ultimo fu irrimediabilmente danneggiato dai bombardamenti del 1943, mentre il busto, posto in salvo nell' Abbazia di Mirasole durante la guerra, si conserva in ottime condizioni.
Il fascicolo riguardante questo monumento ora in AOM/ Casa di Residenza / Monumenti / Monteggia molto probabilmente era nella cartella Uffici e Officine, Oggetti generali, Onorificienze personali conservata in AOM / Congregazione di Carità, come sembra indicare il rimando in essa contenuto.
Una fotografia pubblicata dal Pasetti ci conserva il ricordo del monumento nel suo aspetto originario.
L'inaugurazione avvenne il 25 aprile 1815, come risulta dai documenti d'archivio che registrano anche il pagamento di 713, 70 lire al Pacetti il 24 aprile, oltre a tutte le spese, pure documentate, per l'acquisto dei marmi, il trasporto, le ricompense agli scalpellini. Risulta anche che l'artista trasse dal marmo "una forma buona in gesso ed un getto cavato dalla medesima"; si tratterebbe cioè di un bronzo, di cui però non restano altre notizie. Va però ricordata l'esistenza a Laveno, paese natale del Monteggia, di un altro busto in marmo del tutto corrispondente a quello ospedaliero.
Un documento del 5 aprile 1815 attesta anche che il Pacetti ricevette 40 lire milanesi in pagamento di quattro gessi "cavati dalla suddetta forma del busto", uno di questi fu esposto a Brera in quello stesso anno. Un calco del gallo che decorava il basamento fu tratto nel 1837 dai commercianti in marmo Giorgioli e Torretta.
L'opera - che è ricordata in un sonetto di Carlo Porta citato da Pio Pecchiai (1927, p. 7) - rimase nel luogo d'origine fino al 1839, quando ne fu rimossa per far posto al monumento del Locatelli (cat. n. Sc 7): ma la vibrata protesta degli eredi Monteggia fece sì che il monumento venisse ricollocato dov'era. Di nuovo nel 1868 subì uno spostamento, ma anche in questo caso seguì la sua ricollocazione nella sede primitiva.
Nella ritrattistica del Pacetti, riconosciuto a Milano come il più autorevole portavoce dello stile del Canova, il busto del Monteggia rappresenta, meglio di quello del Sannazzari (cat. n. Sc 3), risolto in termini di più astratta classicità, il raggiungimento di un felice equilibrio tra una resa fisionomica realistica e una severa compostezza di stampo canoviano.
Nel 1962 il pittore Fioravante Arioli eseguì, sulla base del busto, un dipinto a olio che si conserva nell'Aula Magna del Padiglione Monteggia al Policlinico - proprio accanto al marmo -, il cui disegno prepararlo è invece depositato presso la Ca' Granda.
Collocazione
Provincia di Milano
Ente sanitario proprietario: Fondazione IRCCS Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico
Credits
Compilazione: Casero, Cristina (2002)
Aggiornamento: Cassinelli, Daniele (2007); Rebora, Sergio (2007)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/3n010-00619/
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