Padre Eterno/ busti di profeti

Ambito lombardo

Padre Eterno/ busti di profeti

Descrizione

Identificazione: Padre Eterno e busti di profeti

Ambito culturale: Ambito lombardo

Cronologia: post 1550 - ante 1559

Tipologia: pittura

Materia e tecnica:

Descrizione: La decorazione è costituita da un sistema di finte partiture e cornici di tipo geometrico-ornamentale che disegnano i profili delle otto vele della volta: entro quattro di esse sono compresi altrettanti oculi da cui si affacciano busti di Profeti; al centro è un medaglione con Dio Padre; in ciascuna delle sei lunette laterali, tre per parte, è un motivo decorativo "a ventaglio"

Notizie storico-critiche: C. Chiodi (1939, pp.85-87) riferisce l'edificazione dell'oratorio al sec. XV, sulla base di considerazioni di carattere formale, sottolinea la notevole qualità della decorazione ad affresco dell'interno, ed afferma di trovare gli affreschi "in buone condizioni di conservazione", specificando che sono stati fatti oggetto di più restauri, nel 1842 e di nuovo nel 1933.
S. Bandera (1996, p. 40) definisce l'anonimo maestro autore del ciclo come "pittore provinciale ma attento ai risultati di Aurelio Luini", ritenendolo a capo di una maestranza attiva nella decorazione ad affresco per l'estensione territoriale facente capo all'Abbazia di Morimondo; a questo artista e alla sua maestranza riferisce anche gli affreschi del Battistero di Morimondo (1573), quelli dell'oratorio di San Rocco a Fallavecchia, della cappella del battistero di Gudo Visconti, e in via ipotetica anche il ciclo della parrocchiale di Vigano Certosino. La studiosa avvicina l'attività di questo artista alla presenza sul territorio di confraternite religiose. M. Comincini (1996, p. 122), nella scheda, ricostruisce in parte le vicende dell'oratorio avvalendosi anche delle visite pastorali: la visita di Bracciolino del 1597 (ASDM, Visite Pastorali, Casorate Primo, vol. 2) registra la mutata dedicazione da Santo Crocefisso a S. Sebastiano e la presenza di una cappella con volta dipinta; nella visita del 1605 (Idem, voll. 17, 18, 21; AOM, Classe II, Chiese e altari, cart. 40) si dice che l'oratorio è stato ristrutturato; nuova dedicazione in relazione alla peste del 1576, come avviene anche per l'oratorio di S. Rocco a Fallavecchia riedificato in quegli stessi anni dall'Ospedale Maggiore, replicando la struttura di S. Sebastiano, decorato con pitture di soggetto analogo, forse dallo stesso artista; di epoca imprecisata la dedicazione a S. Francesco.
Le figure di S. Francesco e S. Sebastiano inclusi nella Crocifissione della parete di fondo, sembrano essere inserti successivi, come rivelano le rispettive porzioni d'intonaco sovrammesse. Dall'interpretazione dell'iscrizione frammentaria visibile entro la lunetta dell'arcone verso il presbiterio, che indica con ogni probabilità la data e l'autore del ciclo, si può ipotizzare la data 1579 come anno d'esecuzione. Trovo appropriato il parallelo stilistico tra il presente ciclo e quello dell'oratorio di S. Rocco, sicuramente riferibile al medesimo ambito artistico oltre che alla mededima situazione di committenza, anche se i pesanti rifacinemti subiti dagli affreschi di Bugo rendono difficile individuare con certezza una medesima mano (cfr. anche restauri del 1933). Aiuterebbe un riscontro documentario, reso tuttavia difficile dal momento che presso AOM non sono stati rinvenuti documenti così antichi.

Collocazione

Provincia di Milano

Ente sanitario proprietario: Fondazione IRCCS Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico

Credits

Compilazione: Squizzato, Alessandra (2005)

Aggiornamento: Cassinelli, Daniele (2007); Rebora, Sergio (2007)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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