Ritratto di Giovanni Cova
Amisani, Giuseppe
Descrizione
Identificazione: Giovanni Cova
Autore: Amisani, Giuseppe (1879/ 1941)
Cronologia: post 1911
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: olio su tela
Misure: 52 cm x 76 cm
Notizie storico-critiche: Il ritratto fu donato all'Ospedale da Irene Zuffi Cova per onorare la memoria del padre Giovanni Cova, che era stato il più giovane garibaldino della spedizione dei Mille. Nella seduta del 4 marzo 1953 la Commissione Artistica incaricò l'architetto Orombelli e il pittore Giuseppe Novello di compiere gli accertamenti perché l'opera fosse accettata nella Quadreria.
Per espressa volontà della donante, il quadro è stato in deposito presso la abitazione della benefattrice e vi è rimasto sino alla sua morte.
Il dipinto fu eseguito nel 1911 dal vivo e ritrae il personaggio secondo il canoni del ritratto borghese a mezzo busto, che ripete nel taglio dell'immagine e nella somiglianza fisionomica con il personaggio un modello fotografico. Il valore pittorico del dipinto è ribadito nel volto dall'impasto denso di colore che diventa cupo nell'abito e nel fondo: così il quadro si colloca nell'ambito di una ritrattistica romantica che ha come riferimenti più remoti la pittura tardo-rinascimentale e più prossimi gli esempi di Tranquillo Cremona, Mosè Bianchi ed Emilio Gola.
Il dipinto è un'opera giovanile di Amisani, tipica per le tonalità scure e per le qualità pittoriche del suo primo periodo, che va dal 1908 (quando incominciò ad affermarsi come ritrattista e come autoredi soggetti retorici con "Alcova tragica" e "L'eroe", dopo lo scalpore provocato dalla sua "Cleopatra lussuriosa" del 1901) al 1912, quando i suoi viaggi in Brasile e in Argentina lo indussero a schiarire e ravvivare la tavolozza, orientando la sua pittura in senso decisamente coloristico.
Collocazione
Provincia di Milano
Ente sanitario proprietario: Fondazione IRCCS Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico
Credits
Compilazione: Pola, Francesca (2005)
Aggiornamento: Cassinelli, Daniele (2007); Rebora, Sergio (2007)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/3n040-00049/
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