Ritratto di Carlo Rotta

Segantini, Giovanni

Ritratto di Carlo Rotta

Descrizione

Identificazione: Carlo Rotta

Autore: Segantini, Giovanni (1858/ 1899)

Cronologia: post 1897

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: olio e tempera su tela

Misure: 121 cm x 201 cm

Notizie storico-critiche: Ampiamente documentato dalle carte dell'Archivio, è tra i dipinti di maggior prestigio della raccolta ospedaliera. L'impegno ad eseguirlo fu assunto per ottemperare alle disposizioni testamentarie (30 luglio 1888) di Giuseppe Rotta che aveva gravato l'eredità lasciata all'Ospedale dall'obbligo di far eseguire, oltre al proprio ritratto, anche quello del padre Carlo e della propria moglie Angela Rotta Maccia. Il ritratto dedicato a Carlo Rotta fu deliberato in una seduta del Consiglio dell'8 ottobre 1896, con l'indicazione del nome del Segantini, cui fu chiesto, con una lettera del 15 ottobre, se riteneva di accettare la commissione. Dopo un tentativo di ottenere un compenso di più di 1000 lire, offerte indistintamente dall' Ente ospedaliero per i ritratti a figura intera, Segantini sottoscrisse l'incarico ufficiale il 30 novembre 1896, con l'impegno di consegnare l'opera entro il febbraio successivo.
Nonostante i solleciti (26 febbraio e 3 maro 1897) e nonostante l'opera fosse finita tanto che Alberto Grubicy, intervenuta a nome dell'artista, ne otteneva il pagamento (24 marzo), il dipinto non fu consegnato, nè potè essere esposto alla mostra dei ritratti ospedalieri di quell'anno perché l'Ospedale aveva concesso all'artista di inviarlo all'Esposizione Nazionale di Venezia. Come risulta dal carteggio, il ritratto venne consegnato solo nell'agosto 1898 perché nel frattempo era stato inviato, sempre su concessione dell'Ospedale, alla mostra di Vienna lo stesso anno.
Gli elementi da cui trarre i dati fisiognomici e personali del defunto furono forniti all'artista attraverso un ritratto considerato di scarso valore e alcuni vestiti appartenenti al Rotta: questi oggetti furono inviati a Soglio (Svizzera) dove in quel tempo Segantini risiedeva e dove il dipinto fu eseguito.
La tecnica divisionista, portata ad un livello di grande raffinatezza nelle opere che, come questa, appartengono agli anni estremi del Segantini, si impreziosisce ulteriormente nel ritratto del Rotta, per l'uso di polvere frammista alla tempera: procedimento che, come è stato rilevato (Quinsac), Segantini adottava soprattutto nei dipinti che voleva caricare di un particolare significato simbolico.

Collocazione

Provincia di Milano

Ente sanitario proprietario: Fondazione IRCCS Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico

Credits

Compilazione: Bacuzzi, Paola (2005)

Aggiornamento: Cassinelli, Daniele (2007); Rebora, Sergio (2007)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).