Ritratto di Ellade Crespi Colombo
Tallone, Cesare
Descrizione
Identificazione: Ellade Crespi Colombo
Autore: Tallone, Cesare (1853/ 1919)
Cronologia: post 1899 - ante 1900
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: olio su tela
Misure: 141 cm x 238 cm
Notizie storico-critiche: Eseguito per Ellade Crespi Colombo nel 1900 o al più presto nel 1899 (le fonti sono incerte su questo punto), il ritratto fu giudicato uno degli esempi migliori della ritrattistica di Tallone e come tale pubblicato nel 1908 sulle pagine della rivista " II secolo XX". Più tardi figurò alla rassegna tenutasi nelle sale di Brera per commemorare l'artista scomparso (1921). Alla Ca' Granda giunse solo nel 1952, a un anno dalla morte dell'effigiata, per dono del marito Mario Crespi che accolse il suggerimento in tal senso di Fernanda Wittgens, membro della Commissione Artistica. Fu la Wittgens ad annunciarlo al presidente dell'Ospedale, Luigi Colombo, il 28 aprile 1952: " sono lieta di darLe questa comunicazione perché penso che l'ingresso del dipinto di Tallone nella Quadreria sarà veramente il segno della rinascita dell'importantissima istituzione milanese". Con un lascito di circa mezzo miliardo di lire a favore dell'Ospedale, Ellade Crespi concludeva una vita (1877-1951) che si ricorda per i gesti di carità e le iniziative nel campo della beneficenza (sua fu l'idea di riscattare per Natale i pegni dei poveri al Monte di Pietà di Milano). Ritrattista di grande talento per immediatezza e capacità di presa sul reale, Tallone avvertì con gli anni l'esigenza di aggiornarsi superando l'orizzonte provinciale che gli aveva fatto preferire impostazioni sobrie e dimesse, adatte a valorizzare la schiettezza della sua pittura ma non più corrispondenti ai gusti della committenza. Il rinnovamento lo portò a confrontarsi, di lontano, con gli esempi messi in voga da Sargent o da Soldini e, più da vicino, con i grandi maestri del passato, specialmente Velàzquez, a cui sembra rifarsi il ritratto in esame nella condotta sintetica, a pennellate larghe e corpose di magistrale scioltezza. Sotto le pur brillanti concessioni alla moda-l'eleganza del taglio e l'indeterminatezza del non finito boldiniano (la mano e le rose sulla destra sono allo stato di abbozzo), le più vere qualità della pittura di Tallone hanno modo di emergere nella resa delicata ma ferma del volto affiorante dall'ombra e nella vigorosa orchestrazione cromatica tenuta su toni prevalentemente chiari, pausati da efficaci cesure di nero.
Collocazione
Provincia di Milano
Ente sanitario proprietario: Fondazione IRCCS Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico
Credits
Compilazione: Misserini, Eraldo (2005)
Aggiornamento: Cassinelli, Daniele (2007); Rebora, Sergio (2007); Carnelli, Elena (2012)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/3n110-00140/
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