Apparizione di Cristo a san Pellegrino Laziosi

scuola lombarda

‹ precedente | 17 di 2 | successivo ›

Apparizione di Cristo a san Pellegrino Laziosi

Descrizione

Ambito culturale: scuola lombarda

Cronologia: prima metà sec. XVIII

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela / pittura a olio

Misure: 175 cm x 250 cm (intero)

Descrizione: Nella parte sinistra del dipinto è collocata la figura anziana di San Pellegrino Laziosi semi disteso su una nuvola, vestito con l'abito dell'Ordine dei Servi di Maria. Ha le braccia conserte sul petto e la testa reclinata all'indietro, lo sguardo è rivolto verso la figura di Cristo in Croce e la bocca è aperta come a voler sottolineare lo stupore e l'estasi per l'apparizione.La figura di San Pellegrino è sorretta da due putti, uno è collocato davanti alla nuvola su cui è seduto e guarda il volto del Santo, l'altro cinge con il braccio destro le spalle del frate e con il sinistro solleva la veste mostrando la gamba in cancrena C'è poi una terza figura accanto al Santo, è un angelo che solleva la gamba infetta di San Pellegrino e volge lo sguardo verso il volto di Cristo. Sotto la nuvola,appoggiati al pavimento, si vedono un teschio con sopra un libro aperto. Nella parte sinistra del quadro si staglia la figura di Cristo in Croce che allunga il braccio destro verso la gamba del Santo e con un dito la guarisce. Dietro la croce si intravedono nuvole con putti. In basso a destra, davanti alla croce, c'è la figura di una monaca che osserva il miracolo.

Notizie storico-critiche: Pietro Laziosi è un giovane di nobile famiglia che, dopo l'incontro rivelatore con Filippo Benizi, priore generale dell'Ordine dei Servi di Maria, decide di abbandonare tutto ed entrare nell'ordine dei francescani, dai quli è ricordato come uomo dedito alla penitenza, alla preghiera, al servizio dei poveri. Il quadro descrive un episodio avvenuto secondo le fonti, verso il 1325, quando il santo, ormai sui sessant'anni, fu affetto da una molestissima cancrena, che lo colpì alla gamba destra; crebbe a tal punto che il medico del convento, Paolo Salaghi, decise di amputargli l'arto ammalato. La notte prima dell'operazione, Pellegrino si trascinò davanti al grande Crocifisso situato nella sala capitolare, e lì, con tutta la sua fede, implorò la guarigione. Assopito, vide Gesù Crocifisso toccargli la gamba piagata, guarendolo all'istante; questo fatto fece conoscere la santità dell'umile frate dell'ordine dei Servi. Il culto di Pellegrino Laziosi fu approvato nel 1609 da Paolo V, che lo ascrisse nel catalogo dei Beati, successivamente esaurite le formalità del processo canonico, Benedetto XIII, nel 1726, lo annoverò tra i Santi. Il dipinto rappresenta l'istante di maggior pathos, quello della guarigione miracolosa attraverso il tocco di Cristo. Per enfatizzare il momento, l'artista opta per una composizione organizzata secondo direttrici disposte diagonalmente, che convergono verso la figura del santo, fulcro della coposizione. Una direttrice è costituita dalle braccia del Cristo che lega in modo continuo l'angolo destro del quadro al centro della composizione, e la seconda dalla monaca nell'angolo in basso a destra, le mani alzate si pongono in continuità con la linea diagonale della gamba del santo. Altro elemento su cui gioca l'artista per rendere più emozionali le figure e suscitare maggiore commozione nell'osservatore, sono gli sguardi dei personaggi, che rimbalzano da una figua all'altra, contribuiscono anche a generare un movimento a spirale che riporta sempre lo sguardo dell'osservatore verso la figura di Pellegrino Laziosi. La pittura dalle tonalità chiare e sfumate e dai colori brillanti e luminosi, legano l'artista al barocchetto lombardo, forse influenzato dalle opere del Legnanino o dei Ligari, mentre l'impaginazione scenograficamente narrativa sembra legarsi a Filippo Abbiati e al più lontano seicento lombardo. (COPPA S. 2008)

Collocazione

Provincia di Lodi

Ente sanitario proprietario: A.T.S. della Città Metropolitana di Milano

Credits

Compilazione: Ronchi, Valeria (2009)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

‹ precedente | 17 di 2 | successivo ›

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).