Ritratto di Marianna Brunati

Bianchi, Giosuè

Ritratto di Marianna Brunati

Descrizione

Autore: Bianchi, Giosuè (1803-1875), esecutore

Cronologia: post 1856

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela / pittura a olio

Misure: 88.5 cm x 119 cm (intero)

Descrizione: Il dipinto ritrae un'anziana signora vestita di scuro, con indosso una cuffia bianca con vulant, legata con un fiocco sotto il mento. La donna è seduta su una sedia di legno, di cui si intravede la spalliera di legno intagliata. Le mani sono posate sul grembo, tengono un foglio manoscritto piegato e un paio di occhiali da lettura. La figura è leggermente ruotata a destra, con lo sguardo fisso davanti a se. Sulla sua sinistra è collocato un tavolo con una tovaglia rossa con decorazioni geometriche verdi, sopra è posato un calamaio all'interno una penna con piuma bianca, e un libro dalla copertina giallo-ocra, sul dorsale c'è scritto Sacra Bibbia. Appeso in alto a sinistra sullo sfondo, del tessuto giallo, forse una mantella.

Notizie storico-critiche: Si tratta di un ritratto eseguito dall'artista per l'Ospedale di Vimercate che, al pari di altri enti ospedalieri e assistenziali, aveva la consuetudine di onorare la memoria dei benefattori con ritratti importanti, che nel tempo hanno dato vita ad una quadreria cospicua con opere dal Seicento al Novecento. Giosuè Bianchi era il padre di Mosè Bianchi, pittore più noto nel panorama artistico brianzolo, al quale l'Ospedale si rivolge per la realizzazione di diversi quadri. Di famiglia modesta, riuscì a studiare arte con il maestro Giuseppe Longhi presso l'Accademia di Brera a Milano, grazie ad una pensione ottenuta da casa Arconati. (COMANDUCCI 1970). Certamente Giosuè Bianchi realizza il ritratto di Marianna Brunati da una fotofìgrafia, in quanto l'amministratore Redaelli si accorge della mancanza di un ritratto della banefattrice più di un trentennio dopo la sua morte. (MARIANI 2007). Questo particolare è ravvisabile nell'iconografia del dipinto, il taglio compositivo riflette il prototipo delle foto di metà Ottocento, con l'effigiata ritratta seduta, di tre quarti, a figura quasi intera nel suo studio. (FRANGI F., MORANDOTTI A. 2002 ). Avendo a disposizione un' immagine fotografica, Giosuè Bianchi riesce ad ottenere una resa fisiognomica del volto molto realistica, l'espressione è nitida e ferma, lo sguardo intenso, i dettagli come le rughe sulla fronte e le linee d'espressione sulle guance, molto accurate. Rispetto alla serrata precisione con cui descrive il volto dell'effigiata, si contrappone la pittura più sintetica nella resa delle vesti e degli oggetti sul tavolo. Giosuè utilizza una scenografia sobria e austera, in linea con il voto di povertà fatto dalla monaca, gli unici oggetti d'arredo sono la Sacra Bibbia, un calamaio e un tavolo, che rimandano a uno stile di vita contemplativo e devozionale, dando vita ad un ritratto sostanzialmente celebrativo. Si legge la stessa sobrietà anche nella scelta cromatica dell'immagine, con una propensione per i toni bruni, usatai anche per lo sfondo monocromo; unica nota di colore è il tappeto da tavolo rosso e verde nell'angolo destro. E' interessante l'effetto ottenuto dalla cuffia, che crea un'alone bianco attorno al volto dell'anziana, che stacca l'immagine dal fondo monocromo e gli conferisce una maggiore importanza.

Collocazione

Provincia di Monza e Brianza

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Vimercate

Credits

Compilazione: Ronchi, Valeria (2009)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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