RITRATTO DI DON GIOVANNI ANTONIO RIVA

scuola lombarda

RITRATTO DI DON GIOVANNI ANTONIO RIVA

Descrizione

Ambito culturale: scuola lombarda

Cronologia: post 1822

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela / pittura a olio

Misure: 220 cm x 120 cm (intero)

Descrizione: Il dipinto rappresenta un uomo a figura intera, di mezza età, vestito con un cappotto marrone che scende fino alle caviglie, completamantea allaggiato, da cui spunta un maglione scuro a dolce vita. L'uomo è in piedi,con le gambe incrociate, appoggiato con il fianco destro a un tavolino coperto da un panno rosso che scende fino al pavimento. Alla base del tavolo c'è una targa. L'uomo poggia il gomito destro sui due libri impilati posti sopra il tavolino, infilando il braccio all'interno del cappotto. La mano sinistra è aperta con il palmo rivolto in alto. Alla sinistra dell'uomo c'è una sedia di legno scuro con seduta quadrata e schienale ovale imbottiti di color rosso. Sullo sfondo una finestra ad arco è nascosta da un tendaggio verde.

Notizie storico-critiche: La creazione della Repubblica Cisalpina nel maggio del 1787 portò un'ondata di riforme e grandi innovazioni che investì tutti i territori lombardi, e che coinvolse anche la gestione dei Luoghi Pii. Le leggi del 1797 e del 1798 affidarono la pubblica assistenza alle municipalità, che divennero responsabili della gestione patrimoniale degli enti pii, direttamente controllate dalle amministrazioni centrali dei dipartimenti. Per arginare il fenomeno delle continue delazioni in ambito locale, fu decretato che nel nosocomio vimercatese, gli amministratori fossero ridotti a tre, conferendo la loro nomina alla municipalità, fatta salva l'approvazione dell'Ospedale Maggioe di Milano. E' in questo clima di rinnovamenti che si inserisce la figura di Don Giovanni Antonio Riva, che nel 1798 fu eletto membro dell'amministrazione collegiale insieme ad Ignazio Cerri e Giuseppe Cremonesi. La novità rilevante fu l'entrata nel consiglio amministrativo di un religioso, in anticipo con il concordato che Napoleone stipulò con la chiesa nel 1803. (MARIANI 2007) Quando nel 1822 l'ecclesiastico muore, le sue volontà indicano l'Ospedale di Vimercate come erede dei suoi beni, presumibilmente l'ente provvede in breve tempo, all'esecuzione di un suo ritratto, come da tradizione. L'impianto compositivo risulta un pò rigido, sia nella convenzionale impostazione iconografica, quanto nell'artificiosità della posa del personaggio, in piedi con le gambe incrociate, la mano destra sul cuore, quasi ad indicare la bontà d'animo dell'effigiato, e la sinistra aperta in un gesto che sottolinea la volontà di donare i propri averi. L'immagine rivela tutta la sensibilità dell'artista nella restituzione dei particolari fisiognomici e somatici, qui trascritti con grande precisione e minuzia. L'artista sembra influenzato dai modelli dei grandi ritrattisti come Pelagio Palagi, dal quale sembra riprendere soprattutto il concetto di ritrarre "in ambiente" il benefattore, assegnando al contesto, una funzione non solo decorativa, ma narrativa, simbolica e allusiva. Don Giovanni Antonio Riva è inserito all'interno di uno studio dai tratti eleganti ma sobri, ben in evidenza una pila di volumi, tutti elementi che richiamano l'idea di un uomo colto, raffinato ma morigerato e parsimonioso.La scelta cromatica doveva rivelarsi di maggior effetto in origine, al tendaggio verde che occupa quasi tutta la parte alta, era contrapposto il rosso della sedia e del tavolo, oggi in parte perduto da quello che sembra un restauo di pulitura troppo aggressivo. Questi toni accostati, facevano sicuramente risaltare maggiormente la figura in nero del benefattore, che acquistava valore. Anche l'idea di collocare una fonte di luce sullo sfondo è interessante, perchè spezza la monotonia dello sfondo.

Collocazione

Provincia di Monza e Brianza

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Vimercate

Credits

Compilazione: Ronchi, Valeria (2009)

Aggiornamento: (2010)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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