Ritratto di Giacomo Antonio Bonsaglio

Gariboldi, Giovan Battista

Ritratto di Giacomo Antonio Bonsaglio

Descrizione

Autore: Gariboldi, Giovan Battista (notizie sec. XVIII seconda metà), esecutore

Cronologia: post 1780

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela / pittura a olio

Misure: 119 cm x 207 cm (intero)

Descrizione: Sulla tela è rappresentato al centro un uomo anziano in piedi di tre quarti, vestito con l'abito talare ambrosiano. Si appoggia con la mano destra a un tavolo in legno con le gambe lavorate e con il destro a un bastone. Il tavolo è alla destra della figura, è ricoperto da un panno verde con bordo sfrangiato e scende sul lato sinistro fino al pavimento. Sopra sono appoggiati la berretta nera, il rocchetto con ricami in pizzo e il ferraiolo. A destra, dietro la figura dell'uomo, è collocata una poltrona con gambe in legno sagomate, seduta e schienale in tessuto decorato a racemi. Sullo sfondo si vede una libreria con dei volumi rossi.

Notizie storico-critiche: Giacomo Antonio Bonsaglio era parroco di Oldaniga, un abitato a nord-est di Vimercate incluso in seguito nel comune di Ruginello e oggi scomparso dalla toponomastica.Decise di diventare benefattore dell'ospedale di Vimercate nel 1777 quando già non godeva più di buona salute, su consiglio dell'amico e notabile del borgo, l'abate Carcassola. Bonsaglia presentò all'abate stesso un progetto di donazione di una casa, accollandosi anche le spese per la ristrutturazione e la messa in opera di un nuovo fabbricato da adibire al ricovero di 24 malati. (MARIANI 2007). Come era pratica comune,l'ospedale richiese al pittore monzese Giovan Battista Gariboldi, di eseguire un ritratto del benefattore, in modo da ricordare in modo perpetuo la sua generosità. Sono poche le notizie che riguardano l'artista, pittore e restauratore, Gariboldi si formò alla scuola del Cerloni collaborando con lui agli affreschi del Duomo di Monza ma riesentì anche dell'influenza del Borroni; nel 1766 è documentato a Bergamo per i lavori del Duomo insieme a Federico Ferrario, poi di nuovo nel 1778 torna a lavorare nel milanese nel Santuario mariano di Montevecchia. E' attivo soprattutto nella Brianza, nella chiesa di Santa Maria in Strada, San Michele, Santa Maria del Carrobiolo, San Maurizio, Santa Margheriat ed altre, con produzioni qualitativamente modeste. (VENTURELLI P., VERGANI G.A. 1998). La tela dell'ospedale di Vimercate presenta un'impaginazione solenne del personaggio, anche se non molto originale, l'effigiato è ritratto a figura intera, vestito con l'abito talare, appoggiato da un lato al tavolo e dall'altra ad un bastone, come se l'autore volesse sottolineare l'età avanzata del parroco e la precarietà della sua vita a causa della malattia. Anche il volto è quello di un uomo anziano con il volto scavato, i tratti appaiono irrigiditi e lo sguardo fisso dà alla figura un carattere laconico e distaccato. Lo sfondo è monocromo scuro, marcato a destra da una quinta decorativa costituita dalla libreria e dalla poltrona. Gli attributi del personaggio quali il ferraiolo, la berretta, e il rocchetto, tutti collocati sul tavolo in primo piano, fanno parte anch'essi di un repertorio corrente, che mettono in mostra la vita ecclesiastica dell'effigiato e nè sottolineano l'aspetto caritatevole, benevolo e altruistico. (BASCAPE' M.G., GALIMBERTI P.M., REBORA S. 2001)

Collocazione

Provincia di Monza e Brianza

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Vimercate

Credits

Compilazione: Ronchi, Valeria (2009)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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